Comunicati

Basell: il Governo richiami l’azienda alla responsabilità  e offra soluzioni alternative

“Una risposta che si limita a ripercorrere gli eventi senza proporre soluzioni”, così i Senatori PD Francesco Ferrante e Anna Rita Fioroni hanno commentato la risposta data dal Sottosegretario Saglia in Commissione Industria all’interrogazione rivolta al Ministro dello Sviluppo economico, circa il futuro dello stabilimento di Terni della Lyondell Basell. “A fronte dell’accelerazione agli eventi data dall’azienda – hanno aggiunto Ferrante e Fioroni –  che ha comunicato oggi alle rappresentanze sindacali la messa in stato di cassa integrazione dei lavoratori, ci saremmo aspettati una reazione del Governo altrettanto decisa. Cosa che non abbiamo riscontrato nella risposta del Sottosegretario” “Vista la volontà  dell’azienda di mantenere in attività  i siti di Ferrara e Brindisi, scelta peraltro sostenuta dal Governo – prosegue la nota dei Senatori – auspichiamo un comportamento responsabile anche verso lo stabilimento di Terni, che continua a produrre utili e sostenere un intero polo territoriale. Il Governo deve mettere in campo tutti gli strumenti necessari per trovare soluzioni alternative alla chiusura dello stabilimento, incentivando processi di riconversione produttiva o ristrutturazione aziendale, che permettano la sopravvivenza del polo chimico ternano”. 

“Nella scorsa legislatura – ha aggiunto il Senatore Ferrante – venne approvato un provvedimento per vietava l’utilizzo dei sacchetti di plastica. Rendere operativo quel divieto ad esempio, sarebbe un segnale di forte incentivo allo sviluppo di una chimica innovativa, che potrebbe trovare nel polo ternano le condizioni di crescita e allo stesso tempo dare nuova linfa produttiva al settore”.   

Rifiuti: grave la mancanza dei dati sugli “speciali” nel rapporto Ispra

Se il rapporto odierno sulla produzione dei rifiuti urbani in Italia elaborato dall’Ispra fornisce un dato confortante sulla diminuzione dei rifiuti urbani nel nostro Paese è invece preoccupante l’assenza dei dati relativi ai rifiuti speciali, che non vengono resi noti dal 2006. Chiedo al ministro Prestigiacomo quali sono i  motivi che stanno causando questo grave ritardo sulla pubblicazione dei dati sui rifiuti speciali, che sono importantissimi in considerazione dei pericoli per la salute pubblica e per la tutela dell’ambiente e per il ruolo che la criminalità  organizzata svolge in questo ‘settore’ in tutto il Paese”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, preannunciando in merito un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Ambiente.
“Se è positiva la riduzione dei rifiuti urbani registrata nel 2008 ed è prevedibile che, purtroppo a causa della crisi economica, questa riduzione sarà  ancora più marcata nel 2009 – prosegue Ferrante –  ci preoccupa che ancora troppi rifiuti finiscano in discarica. Il modo peggiore per smaltirli. Ma ancora più preoccupante è l’inspiegabile assenza dei dati sui rifiuti speciali. Il ciclo di quei rifiuti nel nostro Paese – continua l’esponente ecodem –   è caratterizzato da gravissimi problemi con conseguenti rischi ambientali, come riporta annualmente il Rapporto Ecomafia di Legambiente, e sanitari, come dimostrato dagli studi epidemiologici condotti da diversi istituti quali l’Organizzazione mondiale della Sanità , l’Istituto superiore della Sanità , Cnr e alcuni Osservatori epidemiologici regionali.
Nel 2006 sono scomparsi nel nulla 31 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, per un business illegale annuo stimato in circa 7 miliardi di euro, una piccola legge finanziaria a spese dell’ambiente, della salute dei cittadini e dell’attività  delle aziende che rispettano la legge. Gli smaltimenti illegali di rifiuti speciali sono il core business dell’ecomafiai. Se l’assenza di queste rilevazioni sui rifiuti speciali è dovuta unicamente ad una,  colpevole, carenza di fondi – conclude Ferrante –  chiedo al ministro Prestigiacomo di stanziare immediatamente per l’Ispra le risorse necessarie per l’aggiornamento annuale”. 

 

 

Crisafulli: bene rinuncia a candidatura, i valori della lotta alla mafia non sono formalismi

“Che a Enna non sarà  Crisafulli il candidato sindaco del Pd è una buona notizia, mentre appare insensato che una questione squisitamente politica, la totale inopportunità  della sua eventuale candidatura, sia stata ridotta dal segretario Bersani a un problema formale o statutario”. Roberto Della Seta e Francesco Ferrante commentano così la decisione della Commissione di garanzia del Pd che investita da Bersani della vicenda, ha “preso atto” che Crisafulli ha rinunciato a candidarsi a sindaco di Enna. Della Seta e Ferrante, insieme agli altri parlamentari democratici Ermete Realacci e Giuseppe Lumia, avevano rivolto a Bersani e al segretario del Pd siciliano Lupo una lettera aperta, ricordando le frequentazioni di Crisafulli con il boss di Cosa Nostra Raffaele Bevilacqua e sostenendo che l’eventuale candidatura di Crisafulli a Enna sarebbe stata incompatibile con i valori fondativi del Pd. “Nella nostra lettera – affermano i due parlamentari – chiarivamo che il colloquio tra Crisafulli e Bevilacqua era stato giudicato dalla magistratura penalmente non rilevante, e invece sollevavamo un problema squisitamente politico che va ben oltre le norme dello statuto: che credibilità  può avere il Pd come partito della legalità , della lotta alle mafie, se si fa rappresentare da chi, come Crisafulli, considera normale incontrare un boss mafioso e parlarci amabilmente di appalti e imprese? La risposta del segretario, che si è limitato ad affidare una rapida e sommaria istruttoria tutta formalistica alla Commissione di garanzia, non ci sembra all’altezza della questione sollevata: nel nostro partito , anche nei suoi vertici non c’è adeguata consapevolezza di come l’assoluta intransigenza sui valori della legalità  e dell’etica pubblica, tanto più in una regione come la Sicilia, siano il primo requisito richiesto a tutti noi dal nostro popolo.
“La nostra iniziativa – concludono Ferrante e Della Seta –  aveva due obiettivi :il primo, immediato, l’abbiamo raggiunto evitando la candidatura di Crisafulli; sul secondo , mettere la questione morale davvero al centro della proposta e del profilo del Pd , c’è ancora da lavorare”.

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