Morto suicida nel Cie di Milano un brasiliano
OCCORRE OSSERVATORIO SU MORTI NELLE CARCERI E NEI C.I.E.
“L’ennesima drammatica notizia proveniente da un Centro di Identificazione ed Espulsione(CIE) è il suicidio, avvenuto nel giorno di Natale, di un transessuale brasiliano di 34 anni, Carlos S., che si trovava da alcuni giorni nel centro di via Corelli a Milano. Carlos non era formalmente un ‘detenuto’, non era nemmeno sotto la responsabilità del Ministero della Giustizia, bensì di quello dell’Interno, quindi la sua morte non verrà catalogata nelle statistiche ‘ufficiali’ dei detenuti suicidi, eppure, con ogni evidenza, si è ucciso mentre era privato della libertà personale. In considerazione di questo secondo suicidio avvenuto in un CIE, e delle drammatiche condizioni in cui versano le persone ospitate in molti altri centri, innanzitutto quello di Ponte Galeria, ritengo che sia oramai improcrastinabile per garantire i diritti fondamentali delle persone la necessità di creare un ‘Osservatorio’ per il monitoraggio delle morti che avvengono in situazioni di privazione o limitazione della libertà personale al di fuori del sistema penitenziario, e che in tale Osservatorio siano presenti anche le associazioni per i diritti dei detenuti e degli immigrati “ – lo dichiara il senatore Francesco Ferrante (Pd) , preannunciando in merito un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio.
“Proprio per verificare la situazione dei CIE Italiani – continua Ferrante – il 6, 7 e 8 dicembre 2009 è stata promossa una iniziativa, alla quale hanno partecipato numerosi parlamentari, e ho personalmente verificato come il Cie di Ponte Galeria si presenta, come tutti gli altri CIE, in maniera inequivocabile come una prigione, con sbarre, cancelli chiusi a chiave e orari di visita regolamentati, con la sola differenza che il personale preposto non è composto da guardie carcerarie ma da operatori della Croce rossa e pochi funzionari di Polizia. Su tale situazione il sottoscritto ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri, alla quale non è stata data ancora nessuna risposta.”
“Chiedo dunque se il Presidente del Consiglio non intende riferire urgentemente sulla reale consistenza del fenomeno delle morti in carcere, e nei CIE, in modo che possano essere concretamente distinti i suicidi dalle morti per cause naturali e da quelle, invece, avvenute per cause sospette a partire dai casi di Stefano Cucchi, di Giuseppe Saladino, di Aldo Bianzino e da ultimo, di Carlos S.” – conclude Ferrante.