Comunicati

Università  di Terni, patrimonio fondamentale da salvaguardare

 IL MINISTRO GELMINI APRA TAVOLO DI CONCERTAZIONE CON GLI ENTI LOCALI E STANZI FONDO PER SALVAGUARDARE UN IMPORTANTE PATRIMONIO
“L’Università  di Terni, una realtà  che dal 1975 si è evoluta e consolidata,  deve essere difesa e salvaguardata, trattandosi non di un semplice, generico decentramento, ma di un polo universitario consistente e significativo, che dà  prestigio all’Ateneo multicampus umbro e all’intera comunità  regionale. Alla luce della riduzione drastica dei fondi destinati al polo ternano chiedo al Ministro dell’Istruzione di istituire urgentemente un tavolo di concertazione con la Regione Umbria, il Comune e la Provincia  di Terni e con tutti gli altri soggetti coinvolti per attualizzare gli accordi già  in essere e di verificare la possibilità  di stanziare un fondo straordinario alla Regione Umbria al fine di non vanificare lo straordinario patrimonio accumulato negli ultimi dieci anni nella provincia di Terni.” – così il senatore del Partito democratico Francesco Ferrante, che nel giorno del Consiglio Comunale straordinario sul futuro dell’Università , dichiara di aver predisposto un’interrogazione parlamentare al Ministro della Pubblica Istruzione.
“In questi ultimi anni la città  di Terni – continua il senatore del Pd –   si è connotata quale luogo privilegiato di insediamento di un considerevole numero di Centri di Ricerca, alcuni interni all’Università  degli Studi di Perugia, altri collegati ad Enti,  Fondazioni e imprese, e grazie alle decisive intese istituzionali tutti Governi negli ultimi anni hanno garantito il proprio impegno nell’erogare le risorse  necessarie al consolidamento del Polo Universitario della Provincia di Terni.”
“Un ridimensionamento dell’offerta universitaria è un’ipotesi inaccettabile, considerando anche  che una scelta del genere avrebbe sicuramente una forte ripercussione economica, lavorativa e sociale sul territorio umbro, e in particolare su quello ternano e dunque sono certo – conclude Ferrante –  che il senso di responsabilità  farà  da collante di tutte le forze politiche della regione, al di là  dello schieramento politico, unite per salvaguardare l’importante patrimonio del Polo universitario ternano.”

Con gli immigrati senza se e senza ma

Articolo pubblicato su L’Unità 

A che serve, che futuro ha il Pd se non reagisce con veemenza e nettezza dopo i fatti di Rosarno? Che ci sta a fare un partito come il Pd se non mobilita la sua forza organizzata, non mette in gioco le sue facce più autorevoli, per gridare che la “caccia al negro” di Rosarno, qualunque sia la sua dinamica, è un abominio razzista; per dare voce a quella parte di Calabria, d’Italia, che si rifiuta all’idea d’un Paese dove migliaia di persone vengono lasciate vivere e lavorare come vivevano e lavoravano i migranti africani a Rosarno, come vivono e lavorano decine di migliaia di altri migranti in tutta Italia?
Il razzismo, la xenofobia, come ogni altro fenomeno collettivo, hanno
sempre le loro spiegazioni sociali, culturali. E’ giusto ricercarle ed
approfondirle, è giusto e necessario in questo caso capire rapidamente
da cosa nasca la rabbia di molti rosarnesi contro gli immigrati, che
ruolo vi abbia giocato la ‘ndrangheta. Ma qualunque ne siano le cause, la “caccia al negro” vista in azione in queste ore è un “effetto” schifoso e indegno, punto e basta. Ogni atteggiamento neutrale o cerchiobottista sarebbe insopportabile: si può e si deve stare solo da una parte, dalla parte delle vittime, s’impone una grande reazione pubblica che non si limiti alle associazioni quotidianamente impegnate nell’assistenza e
nella solidarietà  agli immigrati e alla Chiesa, che veda  in prima
fila le forze politiche che si richiamano ai valori della coesione
sociale, dell’anti-razzismo, dell’accoglienza verso chi viene in Italia spinto dalla miseria e chiamato – chiamato da “noi” – per lavorare. Che veda in prima fila, protagonista, il Partito Democratico.
Un giorno di marzo, per 24 ore, centinaia di migliaia di lavoratori immigrati
incroceranno le braccia per mostrare concretamente all’Italia che senza
di loro il nostro Paese è zoppo, non funziona. Questa iniziativa, che ne
replica una analoga organizzata recentemente in Francia, per ora è
promossa da un insieme di organizzazioni di immigrati e di forze
dell’associazionismo e del volontariato.
L”appello che noi lanciamo da questo giornale è che il Partito Democratico aderisca a questa protesta, ne faccia un elemento fondante della sua identità  colleettiva, e che quel giorno si mobiliti in una manifestazione nazionale anti-razzista. Se non ora, quando?
Roberto Della Seta
Francesco Ferrante
parlamentari del Pd

Carceri: è strage silenziosa, il Governo intervenga subito

“Quello del giovane  Abellativ Sirage Eddine è incredibilmente il quinto suicidio in carcere nei soli primi 14 giorni del 2010. Il fenomeno ha ormai assunto le dimensioni di una strage silenziosa, una morte ogni tre giorni. E’ necessario che il governo intervenga immediatamente per migliorare le condizioni di vita nei penitenziari, certo senza aspettare il piano carceri pomposamente varato ieri, visto che ci vorranno con tutta probabilità  anni per attuarlo”. Lo dice  il senatore del Pd Francesco Ferrante.
“E’ necessario – prosegue Ferrante – che il governo intervenga immediatamente per rendere più umane le condizioni della vita quotidiana nei penitenziari, senza aspettare di costruirne altre. Occorre disafollare le carceri attraverso il ricorso, quando possibile, alle pene alternative, che vanno finanziate,  e garantendo a chi sta scontando la pena un adeguato sostegno psicologico. Come avevamo chiesto ben prima che avvenisse questo ennesimo suicidio, vorremmo che il presidente del Consiglio venisse al più presto in Parlamento a riferire sulla reale consistenza del fenomeno delle morti nelle carceri e nei Cie, in modo che possano essere distinti i suicidi dalle morti naturali e dalle morti per cause sospette”.

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