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Nucleare: Idv propone referendum per interessi di bottega

Di Pietro rifletta: con la proposta di un referendum sul nucleare non fa altro che anteporre meschini calcoli di bottega, cioè qualche voto in più per il suo partito, alla possibilità  oggi più che realistica di sconfiggere Berlusconi e Scajola sul terreno della politica e dell’opinione pubblica”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, commentano l’ipotesi che al congresso dell’Italia dei Valori Di Pietro lanci una raccolta di firme per un referendum sulle norme che reintroducono il nucleare in Italia.
“Da una parte c’è il ricorso a uno strumento ormai del tutto spuntato – spiegano i due parlamentari democratici – che da quindici anni fallisce il raggiungimento del quorum a prescindere dal tema in discussione,  dall’altra c’è invece la possibilità  assai concreta di sconfiggere il nucleare di Scajola e Berlusconi grazie al no di gran parte delle Regioni e alla crescente contrarietà  degli italiani.
“Di Pietro e l’Italia dei Valori – proseguono i due senatori ecodem -dovrebbero dare ascolto alle associazioni ambientaliste, che sconsigliano caldamente l’idea del referendum. Siamo contenti che il leader dell’Italia dei Valori, fino a ieri sponsor entusiasta del Ponte sullo Stretto di Messina e nemico giurato dell’energia eolica, abbia scoperto l’ecologia. Ma ora – concludono Della Seta e Ferrante – eviti di usare le ragioni dell’ambiente come pretesto per obiettivi di bassa cucina elettorale”.  

Expo 2015: sarà  Bertolaso il Commissario straordinario?

“Il governo intende davvero procedere con il commissariamento dell’Expo 2015 e affidare la gestione dell’evento, che è stato programmato da un decennio, a Guido Bertolaso, cui competono la gestione di emergenze largamente più importanti e rilevanti dell’organizzazione di feste e fiere?”. E’ quanto chiedono con un’interrogazione parlamentare rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri i senatori del Pd lombardi Marilena Adamo, Emanuela Baio, Fiorenza Bassoli, Daniele Bosone, Mauro Ceruti, Gerardo D’ambrosio, Cinzia Fontana, Guido Galperti, Mariapia Garavaglia, Pietro Ichino, Achille Passoni, Giorgio Roilo, Paolo Rossi, Antonio Rusconi, Tiziano Treu, Umberto Veronesi e Luigi Vimercati e i senatori del Pd della commissione Ambiente Francesco Ferrante, Roberto della Seta, Daniela Mazzuconi.
“Con l’emanazione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 gennaio – scrivono i senatori del Pd nell’interrogazione – il governo ha previsto una serie di deroghe e varianti a ben 15 normative  ordinarie vigenti e ad un regolamento del comune di Milano. Alcune deroghe riguardano le procedure di valutazione di impatto ambientale, il delicatissimo tema degli espropri, la competenza sui vincoli derivanti da piani urbanistici generali, e gli atti che comportano la dichiarazione di pubblica utilità  e l’occupazione temporanea di aree, mentre altre deroghe riguardano persino le procedure sulle bonifiche, che verrebbero sospese in relazione ai lavori dell’appuntamento internazionale. Vengono, inoltre, derogate le norme del codice degli appalti e del codice dei beni culturali. Dalle ultime notizie – proseguono i senatori democratici – si apprende inoltre che l’operazione di commissariamento di Expo 2015 è in via di definizione e giunge a compimento dopo che per mesi, esclusivamente per colpa dei conflitti tra istituzioni e tutti interni alla maggioranza politica che governa a Milano e a livello regionale e nazionale, si è perso tempo con il concreto rischio di lasciarsi sfuggire una straordinaria occasione di rilancio e sviluppo per la città . Per tutte queste ragioni chiediamo al premier Berlusconi se ha realmente intenzione di procedere al commissariamento, affidando l’incarico al sindaco Moratti, al sottosegretario Bertolaso o ad altri, se la gestione dell’evento sarà  affidata al Capo della protezione civile e quale ruolo, in questo contesto, avrebbe la nascente Protezione Civile Servizi spa “.

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