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Nucleare: bene Bersani, se vince la destra torna l’atomo nel Lazio

“Le dichiarazioni del segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, rilasciate a Latina in merito alla totale contrarietà  del Pd al programma nucleare del governo Berlusconi rendono ancora più chiaro che dall’esito del voto di domenica e lunedì dipende se nel Lazio, e in particolare a Latina e a Montalto di Castro, verranno realizzate centrali atomiche”. Lo dicono i senatori ecodem Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“La scelta nucleare del centrodestra – aggiungono i senatori del Pd –  è economicamente irrazionale, ed è un pericolo grave per l’ambiente e per la sicurezza dei cittadini.
Da questa scelta il Lazio sarebbe una delle regioni più colpite visto che nei suoi confini vi sono ben due aree candidate ad ospitare impianti nucleari. Su questo punto il Pd ed Emma Bonino hanno detto parole chiare: se il Lazio sarà  governato dal centrosinistra  dirà  no alla localizzazione sul suo territorio di centrali nucleari. Questa – concludono Ferrante e Della Seta – è una ragione in più per votare Bonino “.

Nucleare: parte domani la corsa ai siti delle nuove centrali

Comincia domani il nucleare all’italiana: i siti delle nuove centrali nucleari verranno scelti non dallo Stato ma dai privati, saranno equiparati ad aree militari e come tali segreti, le regioni non potranno opporsi alla localizzazione degli impianti sul loro territorio” così i senatori del Partito democratico Roberto Della Seta e Francesco Ferrante commentano l’entrata in vigore, domani martedì 23 marzo, del decreto legislativo sul ritorno al nucleare in Italia.“Da alcune settimane Governo e maggioranza non pronunciano più la parola ‘nucleare’, consapevoli della sua impopolarità  presso gli elettori, ed anzi molti candidati del PdL e della Lega nord si affannano a rassicurare che il nucleare ‘a casa loro’ non si farà .

Ma gli italiani devono sapere continuano gli esponenti ecodem – che dall’esito del voto di domenica e lunedì dipende anche il rischio di veder nascere sul proprio territorio una centrale atomica. E devono sapere che dove vincerà  il centrodestra questo rischio sarà  infinitamente più probabile.Mentre il Pd da mesi si oppone a questo ritorno al nucleare, una scelta scellerata dal punto di vista ambientale, economico e della sicurezza, il Governo si affanna a convincere, sottobanco, altri operatori a inseguire l’Enel nel programma nucleare, mentre la stessa azienda leader del mercato ha ritenuto di dover escludere l’energia nucleare dal proprio piano industriale 2010 -2014.”

“Il nucleare di Scajola e Berlusconi, appare sempre più evidente, è solo un grande bluff, l’ennesimo esercizio di propaganda, che rischia di costare però tantissimo agli italiani.

Siamo certi dunque concludono Ferrante e Della Seta – che gli elettori manderanno un segnale chiarissimo col voto amministrativo, votando per chi come il Pd ha sempre detto no con convinzione al ritorno del nucleare in Italia, e bocciando così chi a Roma vota per il ritorno dell’atomo e si nasconde poi dietro un dito quando ritorna sul territorio.”

Incentivi: pacchetto delude famiglie e imprese

“I 400 milioni ad autotrasporto gridano vendetta”.

“Il misero pacchetto incentivi a tempo e ad esaurimento varato dal governo Berlusconi riesce a scontentare tutti, cittadini e Confindustria. Non può che essere altrimenti, guardando gli spiccioli che sono destinati alle famiglie italiane che vogliono avere una cucina nuova con degli elettrodomestici più efficienti o il risibile incentivo stanziato per  l’eco-casa. Per sfortuna delle famiglie e degli imprenditori italiani i pacchetti  di stimoli all’economia varati in  Francia e Germania distano anni luce dall’Italia”. Lo dicono i senatori ecodem Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“A fronte di queste mance che il governo elargisce – continuano i senatori del Pd –  troviamo invece una pioggia di soldi pubblici a favore di alcuni settori che sono uno schiaffo per le famiglie le quali, a causa della crisi, non riescono ad arrivare alla fine del mese e di conseguenza ad alimentare i consumi del Paese. I 400 milioni destinati al settore dell’autotrasporto, ottenuti principalmente grazie all’azione dell’ex sottosegretario ai Trasporti di Forza Italia, o gli 80 milioni che il Comune di Roma incassa per coprire il mancato dividendo di Acea, gridano vendetta. Il governo non  mette in campo quegli  incentivi fiscali di lungo periodo che stimolano concretamente le famiglie e le imprese a modernizzare e migliorare, come invece era stato fatto dal governo Prodi con la detrazione fiscale del 55 per cento a favore del risparmio energetico delle abitazioni.
Il mercato, in questi mesi fermo e in attesa  degli incentivi, aspettava misure incisive che però non sono arrivate. Come dire – concludono Ferrante e Della Seta –  oltre al danno anche la beffa”.

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