Comunicati

Agricoltura: ottima iniziativa i “Mercati della terra” in Umbria

E’ LA STRADA GIUSTA PER UN’AGRICOLTURA SOSTENIBILE E DI QUALITA

“Il progetto ‘ Mercati della terra’, che promuove un’agricoltura sostenibile e  un’ economia locale attenta alla qualità  alimentare di minimo impatto ambientale ed equa è senza dubbio un’ottima iniziativa, e rappresenta anche una grande opportunità  che l’Umbria deve saper cogliere” – lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, nel giorno della presentazione dell’iniziativa che, in nome di un’agricoltura sana e vicina ai cittadini,vede coinvolti Slow Food, Legambiente Umbria, Aiab e Cia.

“Questa iniziativa – continua Ferrante – aiuta la scelta e la vocazione dell’Umbria che deve puntare ad un futuro per agricoltura e cibo nella regione legato ad un modello di agricoltura sostenibile basato sulla qualità  delle produzioni, sulla valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio, sulla tutela della biodiversità , sulla diversità  dei saperi, sull’impresa agricola multifunzionale diffusa sul territorio e su un nuovo rapporto tra produttori e consumatori. Sviluppare l’economia locale dando visibilità  a produttori selezionati secondo i criteri della vicinanza geografica, della stagionalità  e della tipicità  dei prodotti è una scelta di assoluto buon senso, che risponde alle peculiarità  della regione Umbria, che potrà  giovarsi inoltre della cooperazione dei soggetti coinvolti, anche per avviare delle iniziative di accorciamento della filiera commerciale, a tutto vantaggio delle produzioni agroalimentari di eccellenza.”

“Non posso che augurarmi che ‘Mercati della terra’ e l’Umbria facciano da battistrada per altre iniziative analoghe a sostegno di un’agricoltura sostenibile e di qualità  nel nostro Paese.” – conclude Ferrante.

Volontariato: decreto aumento 500% tariffe postali mette in ginocchio il no profit

“Che questo Governo non avesse molto a cuore le sorti del terzo settore, quello dell’associazionismo e del volontariato, ce ne eravamo già  accorti con l’odissea del 5 per mille, misura tenuta in dubbio e in stand by per mesi. Ma che ora addirittura si tarpino le ali a migliaia di associazioni, praticamente impedendo loro di effettuare una campagna informativa o di raccolta fondi, con un aumento del 500% delle tariffe di spedizione postale, è una cosa indegna per un Paese che del volontariato e dell’associazionismo non può assolutamente fare a meno.” – lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, preannunciando un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Economia e dello Sviluppo economico.
“L’abolizione delle tariffe postali agevolate, decisa dal Governo con un vero e proprio colpo di mano, comporterà  per larghissima parte del mondo non-profit l’impossibilità  di comunicare con i propri associati o donatori, compromettendo l’essenza stessa dell’associazionismo che si basa prevalentemente sulle sovvenzioni dei privati. La parziale toppa messa dal Governo, con la possibilità  di riconsiderare le tariffe agevolate nel corso del 2010, unisce il danno alla beffa, perché è proprio in questi mesi di vitale importanza per le associazioni spedire il  materiale informativo.”
“Una mossa azzardata e miope quella del governo, che colpisce al cuore uno dei settori più vitali e preziosi della vita sociale del Paese, cui occorre mettere subito rimedio ripristinando le tariffe postali agevolate” – concludono Della Seta e Ferrante.
 

Roma 7 aprile 2010

Carceri: molte sono Cayenne, ma il Governo pensa solo all’edilizia

“Il livello di suicidi nelle carceri italiane è un dato di enorme gravità , che è miope sperare di risolvere innalzando la capienza massima delle strutture di detenzione. Dall’inizio dell’anno sono 16 le persone che si sono tolte la vita in un penitenziario, e l’ultimo caso, quello di Romano Iaria nel carcere di Sulmona, ci pone di fronte ad una questione gravissima perché in quella ed in altre strutture carcerarie i suicidi e le morti sospette si susseguono con una frequenza inquietante, che fa inorridire e pensare ad una moderna Cayenna”. Lo dichiara il senatore del PD Francesco Ferrante, che ha presentato sul drammatico fenomeno delle morti nelle carceri e nei Cie già  8 interrogazioni al governo, senza mai ricevere risposta.

“àˆ in corso una strage silenziosa continua Ferrante -che colpisce alcune carceri più di altre: solo nel carcere di Cagliari, con una presenza media di 500 detenuti, vi sono stati 21 morti in 7 anni, mentre, per fare un paragone, a Regina Coeli a Roma, nello stesso periodo ci sono stati 20 decessi, ma a fronte di più di 1.000 detenuti, dunque un tasso doppio rispetto al sovraffollato carcere romano. Il sovraffollamento è senza dubbio un delle maggiori fonti di disagio per la popolazione carceraria e per il personale di sorveglianza, ma non è assolutamente da sottovalutare lo stato di prostrazione e inedia cui sono obbligate le persone, come Romano Iaria, che si trovano recluse nelle cosiddette ‘Case di lavoro’, che a dispetto del nome non offrono nessuna o quasi attività , anzi nel caso in questione del carcere di Sulmona costringono l’internato a vivere per venti ore al giorno nella propria cella, che è uno spazio di nove mq per tre persone. Quello che invece prospetta l’imminente ‘Piano carceri’ del Governo è la creazione di 47 nuovi padiglioni e 18 nuove carceri ‘flessibili’ (sul modello delle case del post-terremoto all’Aquila) che assieme ad altre strutture penitenziarie porteranno entro il 2012 alla creazione di quasi 22mila nuovi posti, con un’ordinanza che affida al Commissario straordinario Franco Ionta poteri speciali, tali da poter agire in deroga alle normali procedure, con la segretazione delle gare di appalto e avvalendosi della Protezione Civile, e un finanziamento di 600 milioni di euro.”“Un piano carceri dunque conclude Ferrante – che è teso solo a sostenere l’edilizia carceraria in deroga alle procedure ordinarie, mentre per rendere più umane le condizioni della vita quotidiana nei penitenziari occorre aumentare la pianta organica delle guardie carcerarie, occorre diradare le carceri attraverso il ricorso, quando possibile, alle pene alternative, che vanno finanziate, e garantendo a chi sta scontando la pena un adeguato sostegno psicologico.”

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