Comunicati

Basell: intervenga il Governo, riparta il tavolo di confronto con l’azienda

 

“Domani, martedì 13 aprile, è la data che la dirigenza della Basell ha più volte indicato come quella entro cui sarebbe stata avviata la procedura di cessazione dell’attività  della sede ternana. Mai come adesso è urgente la riapertura del confronto e l’impegno fattivo del ministero dello Sviluppo economico a invitare ufficialmente la Basell a recedere dalla volontà  di chiudere il sito industriale di Terni, per evitare il collasso dell’intero polo chimico ternano” – lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che insieme ai colleghi Annarita Fioroni e Mauro Agostini ha presentato una nuova interrogazione urgente al ministro Scajola, dopo quella presentata sullo stesso argomento il 23 febbraio alla quale ancora il Governo non ha voluto rispondere. 

“Il sito ternano della Basell – continua Ferrante –  pur in una situazione di crisi industriale e finanziaria generale, ha già  operato processi di razionalizzazione del personale e ottimizzazione dei costi di gestione, ottenendo utili importanti, costanti e significativi negli ultimi anni, risultando il più competitivo nel panorama europeo salvaguardando fette di mercato specifiche e livelli di sicurezza eccellenti. 

Sebbene vi sia stata dalle istituzioni locali una grande e costante attenzione  nei confronti della vicenda, che interessa il futuro di centinaia di famiglie, da parte dell’azienda non sono arrivati segnali diversi dalla chiusura finora annunciata.” 

 

“Sicuramente bene hanno fatto il Comune di Terni e la Provincia a richiedere nuovamente al Ministro Scajola la riapertura del confronto per tentare tutte le strade possibili affinchè non venga spazzata via una intera realtà  industriale, quale è il polo chimico ternano, salvaguardando così il futuro economico e lavorativo di migliaia di persone. Sarebbe davvero ‘criminale’ una disattenzione del Governo Berlusconi su questa vicenda. Deve essere scongiurata la chiusura e va perseguito l’obiettivo di impegnarsi seriamente nella ricerca delle risorse che servano anzi a rilanciare la chimica a Terni puntando su produzioni innovative in grado di competere nel mercato globalizzato – conclude Ferrante. 

Nucleare: da Parigi stangata per i cittadini italiani

AFFARE PER POCHI, COSTI PER TUTTI I  CONTRIBUENTI

“Oggi è in scena a Parigi un  remake de ‘La stangata’, protagonisti i governi italiano e francese, che siglano un grande affare per pochi, le aziende che avranno commesse miliardarie, a danno dei cittadini italiani che si troveranno a pagare un conto salatissimo” – così i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante commentano gli accordi tra i due governi per il ritorno dell’energia atomica in Italia.
Continuano gli esponenti ecodem  – “E’  veramente un affare per pochi, mai dai costi altissimi per la comunità  in termini economici, ambientali e per la salvaguardia della salute, quello che viene messo nero su bianco in queste ore a Parigi.
Gli italiani devono sapere che grazie a questi accordi italo-francesi si spenderanno miliardi di euro per avere energia atomica non prima di 15 anni e che, come dimostrato da uno studio del Cesi Ricerca del 2008, con la costruzione di 4 reattori EPR di terza generazione evoluta da 1.600 MW l’uno, risparmieremmo, dal 2026 in poi, appena 9 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale, pari al 10% dei consumi attuali e al contributo di un rigassificatore di media taglia.
Questi reattori francesi, che potranno essere posizionati dove lo decideranno le aziende, e saranno equiparati a siti militari, non garantiscono certo l’autarchia energetica all’Italia come si vorrebbe far credere, e infatti  per gestire finanziariamente la costruzione di centrali nucleari gli operatori hanno bisogno di avere garanzia  dal Governo sull’acquisto e un prezzo minimo per il Kilowattora nucleare.”
“L’unica strada percorribile, dove a vincere e a guadagnarci sono tutti, in termini economici e ambientali, è invece quella dell’efficienza energetica e dell’espansione dell’uso delle energie rinnovabili, dove, come dimostra il rapporto illustrato proprio oggi da Legambiente e Banca di Credito Cooperativo, famiglie, aziende, enti pubblici, risparmiano soldi in bolletta, alimentando quella green economy che vale già  centinaia di milioni di euro.” – concludono Ferrante e Della Seta.

Ogm: basta con il rimpallo delle responsabilità , ministri controfirmino decreto

 “Archiviate le elezioni e finita la campagna elettorale chiediamo finalmente al Governo un atto di responsabilità  nei confronti della stragrande maggioranza degli agricoltori e dei cittadini italiani che di Ogm nel nostro Paese non vogliono sentirne parlare. Il governo metta fine a questo stucchevole rimpallo delle competenze e delle attribuzioni e renda, con le firme dei ministri Prestigiacomo e Fazio, finalmente effettivo il decreto legge di stop alle coltivazioni di mais Ogm in Italia” – lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, intervenuti questa mattina alla manifestazione “Bus anti-Ogm”, organizzata a Roma da Greenpeace .

“Il decreto legge anti Ogm pomposamente firmato in pubblico dal ministro Zaia in piena campagna elettorale,con tanto di decalogo annesso, non vale niente se non viene controfirmato dai ministri Prestigiacomo e Fazio. E’

francamente incomprensibile – continuano gli esponenti ecodem – questo balletto delle responsabilità , quasi che nessuno nel governo voglia assumersi l’onere di dire no alle multinazionali dell’agricoltura biotech che, sentenza del Consiglio di Stato alla mano, stanno facendo il conto alla rovescia per iniziare la semina del mais geneticamente modificato nel nostro Paese.”

“Non vorremmo – concludono Della Seta e Ferrante – che sulla salute dei cittadini e sulla qualità  dei prodotti agricoli italiani si stia giocando un’altra partita, quella che vede in gioco la poltrona del neo ministro dell’Agricoltura.”

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