Comunicati

ECCO A VOI IL “DECRETO COMPLICAZIONI”

pubblicato su repubblica.it

Si potrebbe chiamare “ecologia delle parole”. E’ l’idea che il linguaggio vada utilizzato in modo “pulito”, “ecologico”, con rispetto appunto per le parole e per il loro significato.

Come si sa i politici e i legislatori italiani hanno enormi problemi con l’ecologia delle parole: problemi squisitamente linguistici – le parole usate senza conoscerne bene il senso – e problemi ancora più insidiosi legati a un utilizzo volutamente ingannevole di ciò che si dice e si scrive. E’ una questione ricorrente e generale, ma ci sono casi nei quali l’abuso delle parole da parte della politica diventa eccezionale, molto più vistoso del solito. Uno è di questi giorni: è il decreto legge cosiddetto “semplificazioni”, la cui conversione è in corso tra Camera e Senato. Ecco, leggendo il testo – come proposto dal governo e come modificato dal parlamento – si capisce che tra il titolo e l’articolato ci sono frequenti contraddizioni. Read More…

Ma quali semplificazioni?

pubblicato su qualenergia.it

Quando è stato chiaro che l’emergenza Covid tra i suoi effetti ne avrebbe potuto avere anche uno positivo, finalmente il Governo avrebbe affrontato il nodo delle “semplificazioni”, tra i settori che si sono animati e hanno guardato con grande speranza all’iniziativa governativa uno dei più entusiasti era quello delle fonti rinnovabili. E’ infatti ormai evidente che il vero ostacolo allo sviluppo delle fonti rinnovabili e pulite non è tanto la riduzione degli incentivi ma piuttosto le procedure autorizzative – e molto spesso il nimby che colpisce gli impianti eolici, fotovoltaici, da biomasse, idroelettrici e geotermici. Read More…

I VERDI IN ITALIA: RADIOGRAFIA DI UN’ASSENZA  

 

pubblicato su Domani

“Sono come il cocomero: verdi fuori e rossi dentro”. Questa vecchia battuta sui Verdi italiani, fu inventata da Giulio Andreotti, dice molto della diffidenza che l’ambientalismo ha sempre suscitato nella destra e in generale nei “conservatori” di casa nostra. Ma nasconde anche una verità più oggettiva, che guardandola da un diverso  punto di vista evoca  non quello che per i detrattori della cultura ecologica è il lato oscuro dei Verdi – essere dei “sovversivi”, degli anti-sistema appena un po’ travestiti – ma piuttosto la loro debolezza, la ragione fondamentale per la quale sono stati fino a oggi “inoffensivi” non avendoconquistato uno spazio significativo e stabile nel paesaggio politico italiano.
Sì, i Verdi in Italia formalmente ci sono (da oltre trent’anni) ma politicamente non esistono, perché da sempre si propongono come un partitino di sinistra, il più delle volte come una delle tante espressioni della cosiddetta sinistra radicale. Questa stessa impronta caratterizzava in originequasi tutta la galassia Verde europea, ma nel resto d’Europa – dalla Germania alla Francia, dai Paesi scandinavi al Belgio e ai Paesi Bassi – le forze politiche ecologiste hanno saputo liberarsene affermandosi come “altro” dalla sinistra tradizionale. Read More…

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