Comunicati

Ministro Gelmini scongiuri ridimensionamento Università  di Terni

‘Il ministro Gelmini si impegni per evitare il drastico ridimensionamento dell’Ateneo multi campus umbro, che colpirebbe in maniera durissima il Polo didattico di Terni, penalizzando l’offerta formativa e gli sbocchi professionali nella regione. Occorre considerare la questione del Polo Universitario Ternano un’assoluta priorita’, perche’ l’esperienza universitaria ternana ha dimostrato in questi anni notevoli potenzialita’ di sviluppo’. L’ha detto il senatore del Pd eletto in Umbria, Francesco Ferrante, nel presentare un’interrogazione parlamentare alla vigilia dell’incontro al Ministero dell’Istruzione, con la partecipazione del governatore dell’Umbria Catiuscia Marini, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il presidente della Provincia Feliciano Polli. ‘E’ necessario, al fine di garantire un’articolazione piu’ funzionale dell’Ateneo Regionale Umbro, localizzare nel Polo Universitario Ternano Facolta’ e Dipartimenti universitari – ha aggiunto Ferrante – rendendolo coerente con la prevista riorganizzazione della sede perugina, non rinunciando ad una presenza qualificata dell’Universita’ a Terni, mantenendo senza sottodimensionamenti almeno i corsi di Laurea delle facolta’ di Economia e commercio, Medicina e Ingegneria’. Per il senatore ‘sarebbe inconcepibile disperdere il patrimonio culturale e formativo che il polo ternano ha acquisito in questi anni, oltre alle ingenti risorse finanziarie, 30 mln di euro fra investimenti e spesa corrente, che sono state stanziate per la stabilizzazione ed il potenziamento dell’Universita’ a Terni, anche in termini immobiliari’. ‘Smantellare l’Universita’ di Terni, che ha visto sempre un trend crescente di immatricolazioni, vorrebbe dire assestare un colpo micidiale al futuro di un’area gia’ in difficolta’ occupazionale, e – ha concluso – significherebbe negare una prospettiva di sviluppo basata sulla formazione e sull’innovazione’.

Maggioranza prepara nuovo condono edilizio, diventerebbe la finanziaria delle ecomafie

“Come previsto, la maggioranza si accinge a inserire nella Finanziaria a un nuovo condono edilizio, il terzo dell’era Berlusconi. Bisogna fermarli, sarebbe il via libera definitivo al saccheggio del paesaggio e un regalo da miliardi di euro per chi ha costruito illegalmente. Altro che risanamento dei conti pubblici: così diventerebbe la Finanziaria delle ecomafie”. Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori Pd, intervengono sugli emendamenti al decreto Tremonti proposti da parlamentari del Pdl che introdurrebbero una nuova sanatoria edilizia: “L’Italia – affermano i parlamentari ecodem – ha pagato prezzi altissimi alla spirale abusivismo-condoni: coste devastate, migliaia di case tirate su senza regole in zone a rischio vulcanico e idrogeologico, mano libera alle ecomafie. Continuare su questa strada sarebbe un atto criminogeno e criminale e un ‘offesa insopportabile per milioni di cittadini onesti che hanno acquistato e costruito le loro case rispettando la legge, batta un colpo insieme al Pd chi nella maggioranza si oppone a regali e concessioni all’illegalità “. 

Prestigiacomo fuori dalla realtà 

“Governo ha messo ambiente in finanziaria tritatutto”“Viene da stropicciarsi gli occhi leggendo le affermazioni di oggi del ministro Prestigiacomo. Dichiarare che i tagli del governo non penalizzano

l’ambiente è un’affermazione francamente fuori dalla realtà : ma

dell’affossamento dei certificati verdi e della scomparsa degli incentivi a favore dei cittadini per incrementare il risparmio energetico il ministro dell’Ambiente se n’è accorto?”

Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile delle politiche per i cambiamenti climatici del Pd.

“Sono giorni che le associazioni di categoria e l’opposizione protestano a gran voce perché il Governo ha unilateralmente fatto un taglio totale sulle fonti rinnovabili attraverso l’ abolizione del ritiro da parte del GSE dei Certificati Verdi in eccesso, con un provvedimento retroattivo che colpisce aziende e lavoratori che migliorano il mix energetico nel nostro Paese.

E che dire poi aggiunge Ferrante – della scomparsa della detrazione del 55% in cinque anni per i cittadini che decidono di migliorare l’efficienza energetica della loro abitazione.Un taglio netto e via, si butta a mare quel giro di affari notevole, per il quale in tre anni ci sono stati ben 600mila interventi, ovvero un esempio di quella green economy che potrebbe essere un nuovo volano dell’economia in questo difficile periodo”.“Ci stupisca il ministro Prestigiacomo, rimetta l’ambiente nell’agenda del

Governo tirandolo fuori dal tritatutto della manovra finanziaria,

incominciando innanzitutto stralciando l’articolo 45 ristabilendo l’obbligo per il GSE di ritirare i certificati rimasti invenduti” conclude Ferrante.

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