Comunicati

Incomprensibile tira e molla del Governo su art. 45

“E’  francamente  incomprensibile  questo  tira  e  molla  del  Governo sul
contestatissimo   articolo   45.  Dopo  la  telefonata  del  Presidente  di
Confindustria  Marcegaglia, dopo il ‘ghe pensi mi’ di Berlusconi, e dopo la
riunione  del relatore della manovra Azzolini col Ministro Tremonti, non si
capisce  quali siano ancora le trattative in corso su una norma che è stata
bocciata in pieno non solo dal Pd e dalle associazioni di settore, ma anche
da membri autorevoli della maggioranza e del Governo”.
Lo  dichiara  il  senatore Francesco Ferrante, responsabile delle politiche
per i cambiamenti climatici del Pd.
“Bando  alle  ciance: o si cancella l’articolo 45, come abbiamo chiesto fin
dall’inizio della discussione di questa manovra, rimandando ad un confronto
più   organico   e   approfondito   sul  sistema  di  incentivazione  delle
rinnovabili,  o  si  aumenta  la quota d’obbligo di acquisto di certificati
verdi  da  parte  dei  produttori  di  energia da fonti fossili, in modo da
trasferire i costi dal cittadino alle imprese più inquinanti”.
Continua  Ferrante  – “Non ci sono scorciatoie e anche l’ultimo emendamento
proposto  dal  relatore  questa  mattina  è  una toppa peggiore del buco in
quanto  da  una parte insiste nell’introduzione di una nuova tassa a carico
dei  cittadini   e  dall’altra  non  risolve  il  pasticcio sui certificati
verdi”.
“In  gioco  –  conclude  Ferrante  –  c’è il futuro delle aziende che hanno
investito  sull’  energia  rinnovabile e sull’innovazione, e di migliaia di
posti di lavoro”.

Appello a Veronesi: non accetti presidenza Agenzia per il nucleare

“Ci  auguriamo  che  il  Professor  Veronesi  non  presti la sua indiscussa
autorevolezza  per  coprire  un’operazione  opaca  e  insensata,  com’è  il
programma nucleare proposto dal governo Berlusconi.
E  non si presti ad una scelta che, con tutta evidenza, mirerebbe a colpire
il Partito democratico”.
E’  quanto  dichiarano  i  senatori  ecodem  Roberto Della Seta e Francesco
Ferrante,  in  merito  alle  notizie di stampa secondo le quali il Ministro
Prestigiacomo avrebbe offerto al senatore del Pd Umberto Veronesi la carica
di presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare.
“Il  programma  nucleare  di Berlusconi – aggiungono gli esponenti del Pd –
non  è  una  cosa seria e pare obbedire più ad una scelta propagandistica e
ideologica,   che  non  ad  una  capacità   programmatica  che  nel  settore
energetico è invece decisiva.
Nel decreto ‘nucleare’ del Governo sono molti i buchi,e infatti sino adesso
si  è  assistito solo a rinvii e ritardi, che ora qualcuno vorrebbe coprire
con la figura prestigiosa di Veronesi.
Il  Pd è stato contrario fin dall’inizio al programma nucleare del Governo,
e  anche per questo è auspicabile che Veronesi, membro tra i più autorevoli
del  nostro  gruppo  al Senato, rifiuti il boccone avvelenato che gli viene
offerto”.

Sui certificati verdi, il Governo sordo, ottuso e servo di lobbies potenti

“Stupisce l’atteggiamento ottuso di questo Governo che si dimostra sordo agli innumerevoli appelli ricevuti per cancellare l’articolo 45, vera mannaia sugli investimenti di migliaia di aziende del settore delle energie rinnovabili. Non sono bastate le prese di posizione di Confindustria, a partire dal Presidente Marcegaglia, di tutte le associazioni di categorie, le dichiarazioni bipartisan, nonché quella del sottosegretario allo Sviluppo economico. Niente da fare: sono stati bocciati in Commissione tutti i nostri emendamenti in tal senso e la montagna ha partorito il topolino, o meglio ha prodotto l’assurdo emendamento Azzolini che sostanzialmente conferma l’assassinio delle rinnovabili e introduce una nuova tassa che gli italiani pagheranno in bolletta con tanti saluti alla pretesa necessità  di ridurre i costi dell’energia elettrica pagati da cittadini e imprese.” Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd.

“Invece di accanirsi nel non volere cancellare l’articolo 45 che, è bene ricordare, vale circa 500 milioni in bolletta, ovvero un decimo di quanto avviene in Germania, il governo dovrebbe concentrarsi sui veri sprechi come ad esempio il Cip6, con cui per anni si è regalato a petrolieri e produttori di energia elettrica da fonti fossili miliardi e miliardi di

euro: solo nel 2009 oltre 1milardo e 100 milioni. Oppure – continua Ferrante – il Governo dovrebbe sanare l’incredibile vicenda per cui la mancanza di un cavo di collegamento tra la Sicilia e continente costa al Paese circa 800 milioni all’ anno, gentile concessione ai produttori che hanno la fortuna di avere impianti in Sicilia. Ma se il governo affrontasse il tema Cip6 e il collegamento Sicilia-continente dovrebbe entrare in conflitto con lobbies molto potenti e influenti. Ha scelto invece di insistere nell’attacco alle rinnovabili e ai certificati verdi, alla faccia della sostenibilità  ambientale e con buona pace delle tasche dei cittadini.

Queste prossime conclude Ferrante – sono le ultime ore a disposizione, Tremonti si ricreda e faccia cancellare l’art. 45 se non vuole firmare la sentenza di morte per migliaia di aziende”.

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