Comunicati

Prestigiacomo accolga la petizione di Legambiente contro shoppers di plastica

 

“Era stata annunciata per il 1° gennaio 2010 nella Finanziaria del 2007 la messa al bando delle buste di plastica, i cosiddetti shoppers. Il governo Berlusconi ha già  colpevolmente rimandato  l’impegno al gennaio 2011 e auguriamoci che non via sia un’altra, ulteriore proroga perchè  il cosiddetto ‘inquinamento bianco’ continua ad affliggere l’ambiente del nostro Paese. Non mettere al bando i sacchetti non biodegradabili vuol dire disperdere nell’ambiente ogni anno un milione di tonnellate di plastica prodotta con centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio.” 

Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile  delle politiche relative ai cambiamenti climatici del Partito democratico.

 

“La sostituzione dei sacchetti di plastica potrà  dare un grande contributo all’economia del paese, perché sono italiane le aziende più innovative e all’avanguardia nel settore della cosiddetta ‘plastica biodegradabile’, quella proveniente dal mais. Nella Finanziaria 2007 – ricorda Ferrante – approvando due miei emendamenti che prevedevano la progressiva riduzione della commercializzazione degli shoppers attraverso un programma sperimentale da adottare entro 120 giorni, avevamo posto le basi affinché il nostro Paese potesse essere all’avanguardia.

Invece con  la proroga approvata lo scorso anno abbiamo perso tempo. Vietare gli shopper inquinanti, favorire il riutilizzo con materiali ecocompatibili, promuovere nuovi materiali della green economy vorre invece guardare con più lungimiranza al futuro.”.”

 

“In considerazione di tutto ciò – conclude Ferrante –  mi auguro che il Ministro Prestigiacomo accolga la petizione  ‘Stop ai sacchetti di plastica’ promossa da Legambiente, e responsabilmente non firmi un ulteriore e dannosa proroga del divieto.”

Scuola: no alla chiusura di quelle nei piccoli centri

A RISCHIO TUTTO IL TESSUTO SOCIO-ECONOMICO UMBRO 

“L’Umbria, in maniera persino maggiore di altre regioni italiane, sta incontrando enormi difficoltà  nell’applicazione della nuova Riforma della scuola, voluta dai Ministri Tremonti e Gelmini .L’obbligo di costituire classi con un numero maggiore di alunni non solo incide negativamente sulla qualità  della didattica, ma impone accorpamenti che rischiano di svuotare le scuole di tanti piccoli comuni umbri.Occorre assolutamente tenere in vita le scuole nei piccoli centri, per evitare l’altrimenti inesorabile  svuotamento dei paesi, che porterebbe alla perdita di identità  culturale del territorio umbro.” Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha presentato un’interrogazione parlamentare ai Ministri Tremonti e Gelmini.

“L’allarme lanciato nei giorni scorsi da numerosi sindaci umbri e  dall’Anci con il documento “Per la difesa della scuola pubblica salvaguardiamo le scuole di montagna”, va nella direzione di portare all’attenzione dei ministri competenti il rischio enorme di una riforma che non solo indebolisce la formazione delle nuove generazioni, ma che mette a repentaglio l’esistenza stessa del tessuto sociale e economico dell’Umbria.

Già  lo scorso anno – continua Ferrante – i Comuni Montani, ovvero la maggioranza di quelli umbri,  hanno risentito di un forte taglio del corpo docente e della chiusura di plessi e nell’accorpamento delle classi. Senza la scuola  i piccoli comuni rischiano di morire, cancellando l’identità  stessa dell’Umbria e l’idea dello sviluppo e della promozione dei territori.I piccoli comuni, in difesa dei quali mi batto da anni con una proposta di legge ad hoc, possono diventare protagonisti del futuro dei nostri territori, di quella scommessa sulla qualità  che per l’Italia può essere un’opportunità  straordinaria, sopratutto in momento difficile come quello che stiamo vivendo.”

 

“Occorre convocare un tavolo istituzionale, che – conclude Ferrante –  veda la partecipazione dei Ministeri competenti, della Conferenza Stato Regione, degli Enti regionali e locali, per dare delle risposte definitive alle istanze sollevate da ANCI Umbria e Comuni Montani umbri, oltre che ad intervenire con risorse anche aggiuntive, nelle situazioni più critiche a tutela delle scuole, con particolare riferimento a quelle ricadenti nei comuni montani.” 

Per le rinnovabili subito una riforma degli incentivi stabile

“E’ avvilente constatare come in Europa e negli Stati Uniti  venga perseguita una politica energetica all’insegna della decarbonizzazione e dell’ incentivazione alle rinnovabili, mentre in Italia il Governo tenta di illudere i cittadini con la chimera del nucleare, remando contro all’utilizzo di fonti energetiche pulite e alternative, comead esempio l’eolico”. Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante,

responsabile per le politiche per i cambiamenti climatici del Pd,

intervenuto oggi a Roma all’ inaugurazione di ‘Eolica Expo Mediterranean’, il Salone internazionale per l’energia dal vento.

“Bastano pochi dati continua Ferrante – per evidenziare la crescita esponenziale del settore impegnato a sfruttare l’energia eolica, a partire da quei 45 miliardi di euro che nel 2009 hanno rappresentato il valore del mercato mondiale, con una crescita del 31%.E mentre il valore del mercato, in controtendenza rispetto ad un anno di crisi economica, è cresciuto prepotentemente, si è registrata una positiva ricaduta in termini ambientali, con una riduzione di CO2 pari a 204 milioni di tonnellate annue.Grazie all’energia eolica e alle altre fonti rinnovabili in Germania, paese leader del settore, vi sono 300mila persone che lavorano nella green economy, mentre in Italia sono 86 mila le aziende coinvolte nell’energia verde”.

“I risultati raggiunti fin qui in Italia sono positivi, ma non ci si può fermare proprio adesso.

Occorre conclude Ferrante – modificare le procedure autorizzativeincerte e farraginose seguendo le linee guida recentemente approvate, e riformare il meccanismo degli incentivi in un ottica di stabilità , all’insegna della trasparenza amministrativa e dell’attenzione alla tutela paesaggistica e ambientale”.

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