Comunicati

Rapporto sulla sicurezza alimentare di Mdc e Legambiente

700 mila controlli nel 2009 

145 milioni di euro il valore delle merci sequestrate 

Latte, formaggi, carni e prodotti di qualità  i settori più colpiti dalle frodi 

 

 

Mozzarelle blu, rosa e a pois. Le frodi alimentari si colorano di fantasia mettendo sempre più a repentaglio la sicurezza e la qualità  del cibo italiani. Non solo i casi delle “mozzarelle colorate” ma anche sequestri di latte qualificato come 100% italiano, e in realtà  prodotto da una miscela di latte ungherese e italiano, allevamenti dopati con ormoni, vini e prodotti di qualità  falsi. Carni, allevamenti e prodotti lattiero caseari e Made in Italy sono i settori più nel mirino dei contraffattori del cibo. 

 

E’ quanto emerge da Italia a Tavola 2010, il rapporto sulla sicurezza alimentare del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente giunto ormai alla sua settima edizione e che sempre più si qualifica come l’analisi più completa e dettagliata del sistema di controllo e prevenzione della filiera agroalimentare. Nella ricerca i numeri e i casi dei Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), dell’Ispettorato centrale per il controllo della qualità  dei prodotti agroalimentari (Icqrf), dell’Agenzia delle Dogane, del Corpo Forestale, del Sistema di allerta comunitario, delle Capitanerie di Porto, e dei Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari.

Quest’anno Italia a Tavola si arricchisce del contributo dei Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione ed i Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L. e Laboratori pubblici che operano nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale. 

 

Tra i casi più eclatanti di frodi e irregolarità  pericolose per la salute ne spiccano alcuni come l’operazione “Somatos” portata a termine dai Nas dopo tre anni di attività  investigativa: 22 ordinanze di custodia cautelare, di cui 5 in carcere e 17 agli arresti domiciliari, nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed all’impiego di sostanze vietate in zootecnia (ormoni). 

 

Tra i prodotti di qualità  simbolo del Belpaese vittima di sofisticazioni e contraffazioni c’è il vino, prodotto al centro dell’attività  di controllo dell’Icqrf e del Corpo Forestale che nel 2009 hanno scoperto, ad esempio una vasta falsificazione dell’Amarone della Valpolicella: una famosa cantina di Fara Novarese moltiplicava con comune vino da tavola, per il 60% di provenienza francese e per il 40% di provenienza italiana, il vino Valpolicella della tipologia “Amarone”, “Ripasso” e altri vini pregiati, per un totale di 952.084 litri. Il falso Made in Italy è un mercato allettante soprattutto per i prodotti esportati, grazie a un “stacca-attacca” di etichette. Lo testimoniano i risultati delle operazioni dei Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari che a Ferentino (FR) hanno sequestrato rotoli di etichette recanti la dicitura “mozzarella bufala” e “frozen bufala mozzarella” e confezioni di plastica contenente prodotto destinato al mercato estero con etichettatura recante la dicitura mozzarella di bufala. 

 

I problemi principali del settore ittico sono invece il mancato rispetto delle norme di igiene sanitaria, di conservazione e di tracciabilità . Basti pensare che la Guardia Costiera, nel corso dell’operazione Giano (durante le festività  natalizie) ha scoperto oltre 324 tonnellate di pesce scaduto da anni o in cattivo stato di conservazione e intercettato una vera e propria filiera di distribuzione nazionale di specie ittiche provenienti dall’area est asiatica. I sequestri non mancano alle frontiere: nel 2009 l’Agenzia delle Dogane ha scoperto oltre 25 mila barattoli di pomodori “San Marzano” falsamente etichettati e oltre 24 mila chili di formaggio a pasta filata dichiarata “MOZZARELLA”, proveniente da una azienda tedesca e destinata alla Libia. Molti prodotti sofisticati e contraffatti provengono proprio dall’estero. In particolare, secondo il sistema di allerta comunitario RASFF sono Cina e Turchia i paesi dai quali provengono gran parte delle irregolarità .

Notizie di frodi che fanno passare l’appetito se non fosse che rappresentano il risultato di oltre 700mila controlli da parte delle Forze dell’Ordine solo nel 2009. Ogni giorno gli istituti preposti restituiscono all’agroalimentare la sua credibilità  passando al setaccio produttori, allevatori, trasformatori, supermercati, negozi e ristoranti. Ma anche mercati rionali, pescherie, stabilimenti balneari, bar, agriturismi. Controlli che hanno evitato che arrivassero sulle nostre tavole 41 milioni di chili di prodotti per un valore di oltre 145 milioni di euro a seguito della scoperta di oltre 86mila infrazioni (tra penali e amministrative). 

Il rapporto anche quest’anno segnala alcune buone pratiche dell’agroalimentare italiano consegnando il Premio Italia a Tavola 2010. In particolare, il riconoscimento è andato a due esempi di mense in ambito sanitario che abbiamo individuato grazie alla collaborazione di Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica), alla community “Il Circolo del Cibo” di Ctm Altromercato e al progetto “Prevenzione salute al ristorante”, segnalato dalla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). 

“Il Rapporto Italia a tavola 2010 conferma anzitutto che il business dell’agroalimentare è sempre più appetibile per la criminalità  organizzata e l’industria della contraffazione, a causa del valore crescente in termini economici del Made in Italy – ha affermato Antonio Longo, Presidente Movimento Difesa del Cittadino – Il nostro cibo di qualità  deve peraltro fronteggiare non solo l’attacco illegale dei contraffattori, ma anche difendersi da chi a livello europeo vorrebbe depotenziare e sfumare sempre più le denominazioni di origine col pretesto della libera circolazione. Per fortuna il Rapporto ci conferma anche positivamente che il sistema dei controlli funziona e lavora bene, nonostante il taglio di fondi e di uomini e nonostante l’incredibile cancellazione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, di cui chiediamo con forza la creazione”. 

“I dati sulla difesa della sicurezza alimentare – ha commentato Francesco Ferrante della segreteria nazionale di Legambiente – dimostrano come questa battaglia per la legalità  sia necessaria per tutelare la salute dei cittadini, ma anche per proteggere dalla lunga mano dei truffatori e della criminalità  organizzata un comparto importante come l’agroalimentare. Non è un caso che a crescere siano proprio le falsificazioni dei prodotti tipici certificati e di quel made in Italy, famoso in tutto il mondo, che alimenta buona parte delle nostre esportazioni. Con particolare attenzione vanno quindi difese dalle frodi le nostre piccole e medie aziende, che rappresentano il target più sensibile alle mire dei gruppi organizzati che speculano sul settore con profitti di milioni di euro”.

Il Governo mantenga promesse su obiettivi del Millennio

Mantenere gli impegni presi, gli italiani lo sanno bene, non è un pregio del premier Berlusconi. Lo sanno bene anche le istituzioni internazionali che a pochi giorni dalla conferenza Onu sugli Obiettivi del Millennio,

nella classifica degli Stati impegnati nei finanziamenti per gli aiuti

allo sviluppo, relegano l’Italia al penultimo posto.

Auguriamoci che la politica degli annunci sia finita, e che in nome della dignità  del nostro Paese e per il rispetto degli accordi internazionali vengano finalmente erogate quelle risorse che in gran parte sono rimaste solo sulla carta.”

Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Durante la Conferenza Onu sul clima di Copenaghen Berlusconi annunciò, qualificandola come un’offerta generosa, lo stanziamento a sostegno dei Paesi in via di sviluppo di 200 milioni di euro l’anno per tre anni, nell’ambito del pacchetto clima.

Quei soldi continuano i senatori del Pd – come del resto il fondo ‘Aquila Food Security Initiative’ (20 miliardi di dollari in tre anni contro la fame), non si sa che fine abbiano fatto.Quel che è certo è che l’Italia si era impegnata a destinare lo 0,7% del proprio Prodotto Interno Lordo (PIL) all’Aiuto Pubblico allo Sviluppo entro il 2015, ma siamo così indietro sulla tabella di marcia che si raggiungerà  nel 2010 solo circa lo 0,10%.

Rispetto alla Legge Finanziaria per l’anno 2008 nella manovra del 2010 c’è stato un taglio drammatico di 402 milioni di euro. La manovra del 2010 non arriva dunque a coprire nemmeno gli impegni economici presi dall’Italia per i fondi multilaterali e le Banche di sviluppo”.

“Vedremo concludono gli esponenti del Pd – se con la prossimafinanziaria il Governo vorrà  far fede agli impegni internazionali, e non

voglia invece nuovamente essere l’unico tra i grandi paesi donatori che giustifica i tagli alla cooperazione trincerandosi dietro la scusa della crisi economica .”

Sakineh: discutere presto la mozione per impedire lapidazione

‘Occorre calendarizzare subito la mozione che impegna il Governo ad attivare tutti i possibili e necessari passi diplomatici, sia nelle sedi internazionali che nei rapporti bilaterali con il governo iraniano, per impedire l’esecuzione della condanna a morte di Sakineh Mohammadi Ashtiani’. Mozione, firmata anche dai senatori Della Seta, Di Giovan Paolo, Amati, Baio, Ferrante, Fioroni, Mongiello, Nerozzi, Pardi, Perduca e Soliani.
‘La decisione del governo iraniano di sospendere la pena di mortee’ il frutto della grande mobilitazione internazionale, che ha esercitato una notevole pressione sulle autorita’ iraniane, additate da tutto il mondo per l’atto barbaro che intendevano mettere in atto. Non e’ assolutamente pero’ questo il momento di distogliere l’attenzione da questo caso drammatico ed emblematico, perche’ il rischio concreto e’ che la sospensione della lapidazione sia solo un escamotage del governo iraniano per affievolire la pressione dell’opinione pubblica mondiale. Per scongiurare definitivamente che Sakineh vada incontro ad una fine orrenda’.
‘Occorre  che il Governo italiano si adoperi in tutte le sedi internazionali, come del resto ha auspicato il Presidente Napolitano che ha sottolineato l’impegno dell’Italia per salvare una persona da un atto altamente lesivo dei principi di liberta’ e di difesa della vita.’

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