Comunicati

Suicidio nel carcere di Ravenna: strage silenziosa in strutture sovraffollate

“Il  54esimo suicidio nelle carceri italiane dall’inizio dell’anno aggiorna
drammaticamente  una  triste  conta  che avviene nel silenzio del Governo e
delle istituzioni carcerarie.
E’  certamente  difficile  stabilire  un  nesso  tra  le  condizioni  quasi
invivibili  di  molti  penitenziari italiani e la decisione di togliersi la
vita,  ma quando il sovraffollamento è tale come nel carcere di Ravenna non
si  possono  chiudere gli occhi di fronte ad una situazione drammatica, che
ha bisogno di interventi al più presto”.
Lo dichiara il sen. Francesco Ferrante, Pd.
“In   Europa  solo  la  Bulgaria  -continua  Ferrante  –   ha  carceri  più
sovraffollate delle nostre: nel paese dell’Europa orientale i detenuti ogni
cento brande sono 155, contro i nostri 152.
A  denunciare  situazioni  indegne  di  un  paese  civile  non  è  solo  il
sottoscritto,  autore  di  undici  interrogazioni parlamentari in merito al
Presidente  del Consiglio rimaste lettera morta, ma anche i sindacati delle
guardie penitenziarie, che lavorano in condizioni difficilissime”.
“Non  è  più  rinviabile,  oltre  alla  realizzazione  di  nuove  strutture
carcerarie,    l’avvio   immediato   di   un   piano   per   la   riduzione
dell’affollamento  delle  carceri  e  il  ricorso,  ove  possibile,  a pene
alternative: per far fronte a quella che è una vera e propria emergenza c’è
bisogno  di  fondi  adeguati  e  volontà   politica,  di  certo  non  di  un
fantomatico  piano  carceri   che  si  intende  realizzare  in spregio alle
procedure ordinarie”,  conclude Ferrante.

Terni: atto contro Cisl e Uil ingiustificabile

“Il lancio di uova e le scritte ingiuriose che sconosciuti hanno fatto all’indirizzo della sede Cisl di Terni sono un atto incomprensibile e che non trova giustificazione alcuna.

Questo attacco, insieme al ritrovamento di un pacco di uova davanti alla sede UIL di Terni, accresce una spirale di intimidazione e di violenza che va immediatamente fermata.

Alla Cisl e alla Uil va tutta la nostra solidarietà  e auspichiamo che in risposta ad atti del genere vi sia un alto senso di responsabilità  da parte di tutte le componenti sindacali e politiche.

Di fronte alle scelte anche difficili e dolorose causate dalla crisi in atto,che ha colpito larghi settori dell’economia umbra, è necessaria la massima unità  di tutte le forze sindacali.

Solo dal confronto e dal reciproco rispetto delle posizioni si costruisce il bene comune e soprattutto si impedisce ogni forma di violenza”.

Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante, Anna Rita Fioroni e Mauro Agostini.

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Scuola Spa è speculazione finanziaria enorme

Governo dopo acqua privatizza anche la scuola.
 

“L’ipotesi riportata dalla stampa secondo la quale il Governo starebbe lavorando alla predisposizione di un provvedimento che accorperebbe in capo ad una Spa tutti gli interventi per le scuole pubbliche prefigura una speculazione finanziaria  di dimensioni enormi, a danno degli enti locali e dei contribuenti”. Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, Pd.
“Se il progetto del Governo è aderente con quanto anticipato – sostengono i senatori – sarebbe un’operazione estremamente pericolosa, che non andrebbe di certo a vantaggio delle casse dello Stato o della qualità  del sistema scolastico, per il quale il Governo deve unicamente sbloccare i fondi destinati alla manutenzione e alla messa in sicurezza degli edifici e non alienare il patrimonio pubblico a favore di pochi soggetti economici”.
“Dopo l’acqua il Governo intende privatizzare anche la scuola. Stando infatti a quanto anticipato dalla stampa – proseguono gli esponenti ecodem –  gli azionisti della Scuola Spa potranno incamerare migliaia di edifici affittandoli agli attuali gestori, province e comuni, con l’obiettivo di fare utili, e conseguentemente maggiori saranno le spese di gestione della scuola, maggiore sarà  il canone.
Di fronte agli enti locali indebitati, specie al sud, il rischio concreto è che il proprietario dell’edificio scolastico si comporti come con qualsiasi inquilino moroso, ovvero lo sfratti per avere la piena proprietà  dell’immobile.”
“Come se non bastasse – sottolineano Ferrante e Della Seta –  la Scuola Spa verrebbe addirittura incaricata della formazione professionale dei docenti, adottando così una pericolosa visione aziendalista e proprietaria dell’istruzione, con buona pace dei principi basilari della scuola pubblica.
Ipotesi come la Scuola spa sono mere speculazioni che scatenano comprensibilmente grandi appetiti, in considerazione dei 42mila plessi scolastici italiani, ma che devono rimanere nel cassetto dei sogni dei noti grandi gruppi immobiliari, mentre – concludono Della Seta e Ferrante –  occorre colmare il gap nell’edilizia tra Nord e Sud, mettendo subito in sicurezza quel 40% di scuole sottoposte a elevato rischio sismico e il 7% che è a elevato rischio idrogeologico”.

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