Comunicati

Parchi: Prestigiacomo non pianga e agisca

“Oggi   in   Senato  il  ministro  Prestigiacomo  ha  lanciato  un  allarme
preoccupato  dichiarando  che  con i fondi stanziati in Finanziaria la metà 
dei  parchi  nazionali  dovrà   chiudere.  Noi le chiediamo: ma non è lei il
ministro?”  Lo  dichiarano i senatori del PD Roberto Della Seta e Francesco
Ferrante al termine dell’audizione del ministro in Commissione Ambiente.
“La  relazione  del  ministro  –  aggiungono  gli  esponenti  ecodem  –  ha
confermato  la marginalità  dell’ambiente nelle politiche di questo governo,
che in due anni ha più che dimezzato, da oltre 70 milioni di euro a meno di
30,  i fondi per i parchi. Molto gravi anche le affermazioni sulla lotta ai
cambiamenti  climatici:  il  ministro  ha  di fatto auspicato il fallimento
della prossima Conferenza Onu di Cancun”.
“Posizione  opposta – concludono Della Seta e Ferrante – a quella dei Paesi
europei  più  avanzati,  dalla  Germania  alla Gran Bretagna, impegnati per
raggiungere  un  accordo  internazionale  vincolante  e ben consapevoli che
ridurre  le  emissioni  dannose  per il clima fa bene all’ambiente e ancora
meglio all’innovazione economica e tecnologica”.

Incentivi: solo una legge mancia e nulla per 55% e Industria 2015

“Gli  italiani  hanno  atteso mesi un ministro dello Sviluppo economico, ma
alla  luce  del  decreto  firmato  oggi  da Romani possiamo ben dire che la
montagna ha partorito il topolino. Le misure di incentivazione ripropongono
scelte deludenti già  fatte, un fritto misto di legge mancia e provvedimenti
a  pioggia,  che  non  è il volano che serve alla nostra economia e che non
andrà   incontro  alle  esigenze  dei  cittadini”.  Lo  dichiara il senatore
Francesco  Ferrante,  responsabile  per  il  Pd delle politiche relative ai
cambiamenti climatici.
“Oggi  –  sottolinea Ferrante – il governo tedesco ha alzato le stime sulla
crescita  economica  del  paese per il 2010 e il 2011, mentre per colpa del
Governo  Berlusconi  e  la politica del ‘meglio che niente’ il nostro Paese
rimane impantanato nella crisi.
“Due, fra le altre, erano le misure concrete e realizzabili che il ministro
Romani  avrebbe  dovuto annunciare: la proroga delle detrazioni fiscali del
55  per  cento  a sostegno degli interventi di riqualificazione energetica,
una  boccata  d’ossigeno per le imprese e l’economia, in considerazione dei
591.800 interventi effettuati, per investimenti pari a 12 miliardi dal 2007
al 2009.
E   poi   –   aggiunge  Ferrante  –   ‘Industria  2015’  ,il  programma  di
incentivazione  per  progetti  di  innovazione industriale inspiegabilmente
fermo:  molte  imprese,  soprattutto  le  più  piccole, sono in difficoltà ,
perchè  hanno  già   iniziato  a  investire  ma i rimborsi si sono persi nei
meandri della burocrazia.”
“Pessimo  esordio  quello  del  ministro Romani, ma a rimetterci – conclude
Ferrante – saranno ancora le imprese e i cittadini italiani”.

Enea: bene la ricerca, ma sia estranea a nucleare vecchio e pericoloso del Governo Berlusconi

“La riaccensione dei reattori nucleari nel centro dell’Enea a Casaccia sarà  una buona notizia per la ricerca italiana se gli stessi saranno usati bene

e non piegati alle logiche della politica avventurista dell’attuale

Governo”. Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

“Con uno dei due rettori infatti – spiegano i senatori – si possono esplorare tecnologie per i reattori di quarta generazione che potrebbero forse consentire in futuro di costruire nuove centrali elettronucleari che ricicleranno il combustibile riducendo ad una frazione poco rilevante la

produzione di scorie purché la ricerca sia supportata da adeguati

finanziamenti. I due piccoli reattori nucleari dell’Enea inoltre potrebbero costituire un utile campo di ricerca e sperimentazione per applicazioni in vari campi, tra cui quello importantissimo delle tecnologie mediche, purché non si faccia propaganda ma si dicano quanti investimenti in ricerca si

vuole impiegare e si evidenzi attualmente il numero di tecnici e

ricercatori

“Invece – segnalano i senatori Pd – è di questi giorni la denuncia del sindacato per cui sembrerebbe che la situazione di ‘cassa’ dell’Agenzia è assai preoccupante, soprattutto a causa dell’ultimo ‘taglio’ operato in applicazione della manovra di luglio. Tanto che sembrerebbe che per far fronte a questa emergenza, l’amministrazione abbia deciso di non rinnovare i contratti a tempo determinato e gli assegni di ricerca in scadenza e di non attivare graduatorie di concorsi. Inoltre un rilancio del processo di ricerca e innovazione chiaramente non dovrebbe avere a nulla a che fare con i vecchi e pericolosi reattori atomici di terza generazione che il governo Berlusconi vorrebbe piazzare nel nostro Paese, contro la volontà  dei cittadini”.

“Il ritorno al nucleare del governo Berlusconi è destinato a un costoso fallimento, perché gli italiani non hanno nessuna intenzione di mettersi sotto casa i vecchi reattori francesi Areva e le scorie che emanano radioattività  per centinaia di anni.

Ne è la prova concludono Della Seta e Ferrante – il fatto che anche un pasdaran del centrodestra come Formigoni ha già  detto di essere contrario alle centrali in Lombardia”.

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