Comunicati

Morte di un senegalese asmatico nel carcere di Brescia indegna di un Paese civile

“Rinchiudere una persona malata d’asma  in una cella gelida solo perché
sprovvista del permesso di soggiorno è il risultato indecente del combinato
disposto della legge Bossi – Fini e il pacchetto sicurezza, che rendono
reato il solo fatto di esistere.
Il caso drammatico del cittadino senegalese Alhdy Saidou Gadiaga morto in
una cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di Brescia in una
situazione tutta da chiarire è indegna di un Paese civile, che richiede
un’indagine approfondita”.
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha presentato in
merito un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio.
“Alhdy Saidou Gadiaga, in Italia da 15 anni, è stato fermato mentre
circolava tranquillamente per le strade di Brescia alla vigilia di una
manifestazione di solidarietà  per coloro che hanno protestato in cima ad
una gru.
In ottemperanza alla legge Bossi/Fini e al pacchetto sicurezza – continua
Ferrante –  è stato rinchiuso per 36 ore in  cella,dove la temperatura era
di circa 5°, perché non avendo più il permesso di soggiorno in seguito alla
perdita del posto di lavoro. Tutto ciò è avvenuto sebbene un certificato
medico italiano comprovasse che fosse malato cronico di asma, ed è morto
dopo solo quaranta minuti la chiamata di un’ambulanza”.
“Si tratta di una vicenda – conclude Ferrante –  che unisce
all’indignazione per una legge che ha ormai scatenato una vergognosa
‘caccia al negro’ gli interrogativi gravi sulla condotta di chi aveva in
custodia il cittadino senegalese”.

Gramazio: un fascista in Senato

L’intervento di Domenico Gramazio (Pdl)
ha scatenato in aula la rabbiosa reazione del Pd che lo ha piu’
volte interrotto. Gramazio ha affermato: “Voi avete sempre
affiancato e protetto la canea sovversiva e rossa. Io e tanti
giovani negli anni ’60 e ’70 difendevamo Almirante”. Francesco
Ferrante (Pd) lo ha interrotto: “Devi stare zitto, fascista!
Taci”. Gramazio ha proseguito: “Quando voi eravate con il patto
di Varsavia, quando eravate nello schieramento politico della
soppressione, noi eravamo con l’Occidente”. Marilema Adamo (Pd)
e’ intervenuta: “Siai con Pinochet, tu, fascista!. Stai con
Delle Chiaie”.

Treni in Umbria: ripristinare fermate Eurostar a Spoleto

INTERROGAZIONE BIPARTISAN A MATTEOLI 

 

“Il Governo non ha dimostrato sufficiente attenzione al trasporto su rotaia,  e ne sono ben consapevoli i  viaggiatori e i lavoratori umbri: non solo ha tagliato di 511,4 milioni di euro le risorse destinate alla realizzazione del raddoppio ferroviario della tratta Spoleto- Terni, relativi allo sviluppo della tratta Orte – Falconara, ma la stessa stazione di Spoleto ha subìto un drastico ridimensionamento.”

Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha presentato un’interrogazioni con i colleghi Anna Rita Fioroni e Mauro Agostini(Pd), e Ada Spadoni Urbani(PdL).

 

“Da più di un anno – continua Ferrante –  a Spoleto non vengono più effettuate  ben  6 fermate dei treni ES: i convogli ci sono ma non fermano a Spoleto, con un grande disagio soprattutto la mattina visto che in quella fascia oraria (dalle 7.30 alle 10.30) non c’è più alcun collegamento con Roma pur transitando ben due Euro Star.

Contrariamente alla grave situazione in cui versa la città  di Spoleto, di recente si è trovata una soluzione per la città  di Jesi, che per bacino di utenza ed attrattività  turistico culturale ha molte analogie con la città  di Spoleto.

Infatti anche la città  marchigiana aveva subìto la soppressione delle stesse fermate ES, ma successivamente sono state ripristinate, in considerazione delle esigenze dei tantissimi pendolari ferroviari.”

 

“Chiediamo al Ministro dei Trasporti di garantire rapidamente ai cittadini di Spoleto le stesse condizioni di trasporto giustamente concesse alla città  di Jesi, al fine anche di non creare sperequazioni territoriali fra aree omogenee, perché occorre aumentare l’offerta e la qualità  del servizio di trasporto pubblico su ferro, non solo per rendere migliore la vita dei pendolari, ma soprattutto – conclude Ferrante –  per dotare di un servizio ferroviario più competitivo una regione che per motivi legati al turismo, alle imprese, alla mobilità  sociale per motivi di studio e di lavoro, ha necessità  di avere garantito un sistema di trasporto veloce ed accessibile.”

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