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Nucleare: sentenza della Corte da’ un colpo di grazia al suo ritorno in Italia

“E’ arrivato oggi con la sentenza della Corte Costituzionale il colpo di grazia al ritorno del nucleare in Italia voluto dal Governo”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta  e Francesco Ferrante.
“Nel dichiarare l’illegittimità  costituzionale dell’art. 4 del decreto legislativo 15 febbraio 2010 sulla localizzazione delle centrali nucleari e dei depositi di stoccaggio, la Corte Costituzionale – spiegano i due senatori democratici – ha ribadito in maniera ineccepibile quella che è la precisa  prescrizione dell’articolo 117 della Costituzione, secondo cui la produzione, il trasporto e la distribuzione dell’energia fanno parte delle materie che la Carta definisce di legislazione concorrente.
La sentenza della Corte – aggiungono i parlamentari del Pd –  stabilisce dunque in maniera inequivocabile che le Regioni dovranno fornire il loro parere preventivo sulla possibilità  di costruire una centrale atomica sul loro territorio:a questo punto la scelta nuclearista del Governo Berlusconi appare sempre più velleitaria e destinata ad arenarsi, considerando che la gran parte delle Regioni, comprese anche quelle amministrate dal centrodestra, si sono già  dichiarate contrarie all’installazione di un impianto nucleare.
E’ sempre più evidente che la scelta nuclearista del governo sia un flop clamoroso, che del resto non fornirebbe nessun risparmio sulle bollette elettriche delle imprese e delle famiglie, mentre anzi i costi ricadrebbero proprio sulle tasche degli italiani.
L’Italia – concludono Della Seta e Ferrante  –  ha bisogno di una politica energetica che disegni un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile, in linea con quanto stanno facendo le grandi potenze economiche mondiali”.

Accelerare il reperimento delle risorse per la ristrutturazione del Teatro Verdi a Terni

Attingere ai fondi strutturali europei per concorrere, con gli Enti locali, al restauro del Teatro Verdi di Terni, e recuperare la fruibilità  di un bene che è parte dell’identità  culturale e sociale della città . à‰ la richiesta che i Senatori Pd Anna Rita Fioroni, Francesco Ferrante e Mauro Agostini hanno rivolto in un’interrogazione parlamentare al Ministro per i Beni e le attività  culturali, chiedendo in quale misura e in che tempi il Ministro ritenga opportuno procedere.

“L’Umbria – hanno sottolineato i Senatori in una nota – deve puntare per il suo sviluppo anche sulla valorizzazione dei beni culturali e ambientali e non può permettersi di lasciare all’incuria alcun elemento del suo patrimonio. Tanto meno il Teatro Verdi, che riveste per Terni un alto valore storico e culturale. La Giunta comunale ha deliberato la necessità  di una somma importante per effettuare lavori di ristrutturazione completi, chiedendo uno stanziamento speciale alla Regione. Nello stato di attuale difficoltà  in cui versano gli Enti locali, crediamo però che sia necessario attivarsi per accelerare il reperimento delle risorse”.

 

Avanza la nostra proposta per sospendere la privatizzazione dell’acqua

“Rispettato diritto cittadini a referendum”

“L’ emendamento che abbiamo presentato per una sospensione delle scadenze previste dal ‘Decreto Ronchi’ e dal ‘Decreto Calderoli’, riguardanti rispettivamente i processi di privatizzazione del servizio idrico integrato e la soppressione delle Aato (Autorità  d’Ambito Territoriale Ottimale) è stato dichiarato ammissibile dalle Commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato”. Lo annunciano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, che aggiungono come quella delle Commissioni sia “una decisione ineccepibile, che permetterà  alle Camere di esprimersi e che va nella direzione di rispettare il diritto dei cittadini di pronunciarsi sul tema con lo strumento del referendum ormai prossimo”.
“Un’accelerazione dei tempi da parte della maggioranza – concludono i senatori del Pd –  sarebbe dunque a questo punto una scelta inaccettabile”.

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