Comunicati

Trenitalia ritiri pubblicità  accusata di razzismo

“Certamente  si  è  trattato  di  un  infortunio  e  non  della  volontà  di
trasmettere  un  messaggio  ‘ghettizzante’  per  i  cittadini stranieri, ma
comunque  è  un  episodio  sgradevole:  ora  è  bene che Trenitalia rimuova
l’immagine  pubblicitaria  che  relega  una  famiglia apparentemente di non
italiani  nella  quarta  classe,  la più economica, dei nuovi treni ad alta
velocità “. E’ quanto dichiarano i senatori democratici Roberto Della Seta e
Francesco   Ferrante.   “Il  razzismo,  ci  auguriamo  –  affermano  i  due
parlamentari –  in questa storia non c’entra. C’entra invece  l’esigenza di
correggere  un  errore  indiscutibile:  per  fortuna l’Italia è già  oggi un
Paese  dove vivono, lavorano, viaggiano anche in treno milioni di residenti
stranieri,  di tutto c’è bisogno tranne che di invitarli, come si diceva un
tempo,  a ‘stare al loro posto’”. Lo dichiarano i senatori del PD Francesco
Ferrante e Roberto Della Seta.

Difesa: Italia esca da accordo su caccia d’oro

“L’uscita del nostro Paese dal programma dei cacciabombardieri d’attacco Joint Strike Fighter F-35 non comporterebbe oneri ulteriori rispetto a quelli già  stanziati e pagati per la fase di sviluppo e quella di pre-industrializzazione. Il Governo riveda dunque la decisione di acquistarne decine, decisione inaccettabile vista l’urgenza di ridurre la spesa pubblica e l’evidente inutilità  di questo immenso stanziamento”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che sulla questione presenteranno un’interrogazione parlamentare.
“Il testo dell’accordo – spiegano i due senatori del Pd  –  consultabile sul sito di Altreconomia, è chiaro: in caso di ritiro precedente alla sottoscrizione di qualsiasi contratto di acquisto finale degli aerei, nemmeno i costi di chiusura della linea produttiva, altrimenti condivisi, potrebbero essere imputati e in nessun caso il contributo finanziario totale di un Paese che si ritira, compresi eventuali costi imprevisti dovuti alla terminazione dei contratti, potrà  superare il tetto massimo previsto nella sezione V del Memorandum of Understanding. Proprio sulla base di queste parti dell’accordo Norvegia, Canada, Australia e Turchia hanno di recente messo in discussione la loro partecipazione al programma.”
 “Dall’inizio della legislatura – ricordano i due parlamentari – insieme a pochi altri colleghi abbiamo chiesto più volte inutilmente di rimettere in discussione una scelta che non risponde ad alcun intereesse generale dell’Italia. Oggi finalmente questa stessa richiesta è fatta propria da un arco di forze vasto e significativo. Se c’è un settore dove una rigorosa ‘spending review’ può dare risultati preziosi questo è il capitolo delle spese militari e in particolare delle somme messe in bilancio per nuovi sistemi d’arma: l’Italia non ha i soldi per fronteggiare emergenze e necessità  molto più concrete, dal dissesto idrogeologico all’aumento della povertà , sarebbe folle sperperare somme così ingenti per accontentare gli interessi di una ristretta lobby”.

Lobby colpiscono ancora? Scomparsa norma su bio shopper approvata in Cdm e annunciata da Clini e Passera

“Sarebbe stupefacente, ma anche desolante, se nel decreto Mille proroghe fosse sparita la norma che stabiliva i corretti parametri di dissolvenza nell’ambiente degli shopper , una norma annunciata ufficialmente dal Governo il 23 dicembre, e che non c’è più nel testo del ‘mille proroghe’ pubblicato dal Sole 24 Ore oggi.
Evidentemente la longa manus delle lobby della vecchia industria inquinante sta tentando il tutto per tutto.
Non possiamo che augurarci che il Governo rimedi in breve tempo a questo grave infortunio.”
Così i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta commentano l’assenza della legge approvata in Cdm e annunciata dai ministri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, che prevedeva nuove disposizioni per quanto riguarda i sacchetti biodegradabili, chiarendo il campo di applicazione della precedente normativa e introducendo sanzioni rigorose a tutela dell’ambiente.
“Ministri di peso come Clini e Passera – aggiungono Ferrante e Della Seta – avevano annunciato il provvedimento, indicandolo giustamente come una misura molto importante per accelerare il percorso gia’ in atto per orientare i consumatori verso prodotti ambientalmente sostenibili, e dare impulso allo sviluppo della green economy, settore trainante della crescita. Evidentemente l’azione di lobby e una qualche complicità  all’interno della stessa compagine governativa hanno giocato un tiro mancino alla tutela dell’ambiente, all’industria più innovativa e sostenibile.”
“E’ necessario un intervento urgente che ripristini la norma nel testo che verrà  firmato dal Presidente Napolitano nelle prossime ore, altrimenti sarebbe questo un episodio ancora più grave delle mancate liberalizzazioni del primo provvedimento Monti, che dimostrerebbe un’incapacità  del Governo di resistere alle pressioni di chi vuole che nulla cambi. E d’altra parte l’ennesima conferma che deve essere posto un freno alla pessima , dal punto di vista istituzionale, abitudine , invalsa ormai da qualche tempo, per cui passano giorni dall’annuncio delle scelte del Consiglio dei ministri all’effettiva pubblicazione del provvedimento. Giorni usati dalle lobby per spingere “manine” ad operare tagli e modifiche incontrollate”- concludono I senatori ecodem.
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