Comunicati

Nucleare: tardivo ma positivo ripensamento di Romani

Bene il ripensamento del ministro Romani sul nucleare, anche se tardivo.
Il Governo non perda altro tempo prezioso e chiuda l’infelice pagina
dell’avventato ritorno all’energia nucleare in Italia, e metta fine al
boicotaggio delle rinnovabili.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Romani – continuano i senatori Pd – è passato nel giro di 48 ore dalla
certezza granitica di non fermare il progetto nucleare italiano all’esigenza
espressa oggi di una riflessione e di una condivisione delle scelte con i
territori candidati ad ospitare le centrali.
E le regioni, ricordiamolo, anche quelle amministrate dal centrodestra, si
sono espresse in modi diversi ma concordi nel non volere ospitare il nucleare.
Quello del ministro è dunque con tutta evidenza un ripensamento, e ci
auguriamo non una inutile melina,  perchè l’Italia ha l’occasione di
presentarsi al prossimo G20 che discuterà  delle scelte da fare dopo il
disastro in Giappone senza nessuna politica energetica nucleare da dismettere,
e dunque- concludono i parlamentari –  potrà  mettere sul tavolo l’opzione zero
che il commissario Ue all’Energia Oettinger ha già  prefigurato.”

Roma 17 marzo 2011

Unità  d’Italia: a leghisti fa comodo isola ghetto a Lampedusa

Alla Lega che per convenienza elettorale scimmiotta insofferenza per i festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità  d’Italia fa molto comodo invece il sud del nostro Paese, in particolare Lampedusa dove il ministro Maroni ha voluto ghettizzare e trattenere i migranti provenienti dal Nord Africa, per difendere la Padania dalla temuta invasione maghrebina”. Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, che hanno presentato in merito alla situazione dell’isola un’interrogazione parlamentare al Ministro Maroni.

“L’isola di Lampedusa continuano i senatori – sta scoppiando e i ponti aerei verso altre strutture di accoglienza in Italia vanno a rilento. La soluzione elaborata dal Viminale, quello che il Ministro Maroni aveva chiamato ‘Piano B’, cioè l’ipotesi di dover gestire nel giro di poche settimane un esodo massiccio di immigrati, è quella di allestire una tendopoli sull’isola:un proposta assurda e incivile. Dall’inizio dell’anno sono sbarcati – prevalentemente a Lampedusa – 10.500 tunisini, molti dei quali, ha indicato l’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), sembrano alla ricerca di un lavoro e di migliori opportunità  economiche piuttosto che di protezione internazionale. Il Centro di accoglienza è arrivato ad ospitare quasi 3000 persone, a fronte di una capienza di 850, così in cinquecento dovrebbero essere trasferite nelle prossime ore in altre strutture, per gli altri il Governo pensa di realizzare la tendopoli nell’area della ex base Loran dell’isola. A fronte degli scenari da esodo biblico prospettati dallo stesso ministro con decine di migliaia di persone in arrivo dal Nord Africa, la tendopoli è una soluzione insostenibile e indegna di un paese civile.”

“Il ministro leghista Maroni evidentemente concludono i parlamentari – preferisce scaricare ancora una volta sull’isola di Lampedusa il peso di una responsabilità  che è ormai insostenibile per questo piccolo avamposto del nostro Paese.” 

Nucleare: da Saglia pietra tombale.

Oggi è stata messa la pietra tombale sul ritorno del nucleare in Italia.
Il sottosegretario Saglia ha testualmente dichiarato che il nucleare si potrà  fare solo nelle regioni che diranno di sì alla localizzazione nel proprio territorio, il che vuol dire che nel nostro Paese l’energia atomica non ci sarà  mai perché nessuna regione, comprese quelle amministrate dal centrodestra, intende dare l’assenso.
Il governo fermi subito la pantomima sul decreto, e sostenga  iniziativa del presidente francese Sarkozy che ha chiesto una riunione del G20 per discutere delle opzioni energetiche dopo il disastro in Giappone con una posizione a netto favore delle energie rinnovabili, forte inoltre del vantaggio di non avere nessuna concreta politica nucleare da dismettere.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Le regioni amministrate dal centrosinistra – continuano i senatori del Pd –  sono da tempo convintamente contrarie ad ospitare una centrale nucleare o un sito di stoccaggio delle scorie, e anche le amministrazioni di centrodestra si sono progressivamente sfilate: il Lazio e la Lombardia secondo i rispettivi governatori sarebbero energeticamente autonome, nel Veneto zona sismica Zaia dice che di nucleare non se ne parla e oggi il presidente del Piemonte Cota ha smentito, contro ogni evidenza, che il Piemonte fosse indicato come una delle possibili aree nelle quali ospitare una delle quattro centrali nucleari previste dal governo.
Ed esponenti di primo piano del centrodestra come Alemanno dubitano fortemente che dopo il disastro giapponese ci sia una regione italiana disposta ad ospitare una centrale.”

“Il Governo smetta i panni dell’oltranzismo nuclearista, e porti l’Italia al G20 a discutere con serietà  del futuro energetico del Paese e all`eventualità , come affermato dal commissario all`Energia  Oettinger, di una opzione zero per il nucleare nella Ue, che è ormai chiaro in Italia non ci sarà  mai” – concludono i senatori del Pd.

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