Comunicati

Stop suicidi, Governo chiarisca su quanto accade nelle carceri

“Vogliamo chiarezza, vogliamo sapere cosa succede all’interno delle carceri
italiane. Non è possibile assistere impotenti ogni giorno al suicidio di
detenuti, spesso giovani, che avvengono in circostanze poco chiare. C’è un
ragazzo, Carlo Saturno, che in queste ore sta combattendo contro la morte
nella sala rianimazione del Policlinico di Bari per presunto suicidio, ma
sono molti i punti oscuri che portano ad avanzare dubbi sulla veridicità 
del suicidio a cominciare da quelli manifestati dai medici del reparto che
assistono il ragazzo”. Lo affermano i senatori Pd Roberto Della Seta e
Francesco Ferrante che annunciano un’interrogazione per fare chiarezza su
quanto accaduto all’interno del carcere di Bari.
“Il giovane – spiegano i senatori – aveva testimoniato in passato contro 9
agenti penitenziari accusati di lesioni all’interno del carcere minorile
di Lecce dove era precedentemente recluso. Anche per questo e per fugare
ogni possibile relazione tra questo episodio e il tentativo di suicidio del
ragazzo chiediamo che sia avviata un’indagine amministrativa e giudiziaria
che chiarisca le cause del ‘suicidio’ e accerti le responsabilità  di quanti
avevano in custodia Carlo Saturno”.
“Abbiamo più volte denunciato che il sovraffollamento delle carceri
costringe il personale ad un surplus di lavoro eccessivo e spesso
insufficiente a far fonte al controllo delle persone detenute. E’ quindi
necessario, per scongiurare che accadano episodi gravi come quello qui
denunciato, che il governo prenda in seria considerazione le nostre
proposte perchè si avvii una politica di rivalutazione delle misure
alternative al carcere. Ma occorre far presto, ogni detenuto che muore è un
atto d’accusa per tutti noi”, concludono i senatori Pd.

A Lampedusa minori in stesse condizioni indecenti di adulti

Da gennaio ad oggi sono arrivati a Lampedusa oltre 700 minori, provenienti in gran parte dalla Tunisia. In base alle leggi italiane e internazionali avrebbero dovuto essere identificati, ospitati in strutture dedicate, avviati in centri di accoglienza che ne garantissero i diritti. Così non è avvenuto. Per molti giorni i minori hanno vissuto nelle stesse condizioni indecenti riservate agli adulti, e a tutt’oggi il governo italiano non ha predisposto u piano di accoglienza per ospitare questi ragazzi in case famiglia e altre strutture destinate a questo scopo”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, al termine dell’audizione dei rappresentanti di Save the Children nella Commissione Diritti umani oggi in Senato.
“àˆ indegno di un grande paese civile come l’Italia – proseguono i senatori del Pd – negare protezione umanitaria persino ai minori che ne hanno diritto a prescindere della loro nazionalità  e dalle ragioni per le quali hanno viaggiato fino sulle nostre coste. Domani si riunirà  la cabina di regia tra Ministero, Regioni ed Enti locali per concordare modi e tempi del piano di gestione dei migranti. àˆ auspicabile – concludono Della Seta e Ferrante –  che in questa occasione il ministro Maroni faccia finalmente ciò che avrebbe dovuto fare settimane fa: definire una corsia prioritaria e preferenziale per i migranti minorenni e coprire le spese che i comuni dovranno sostenere per l’accoglienza dei ragazzi”.

Carceri: su morti è indecente il silenzio del Governo

Mentre in materia di giustizia il governo e la maggioranza sono in
tutt’altre faccende affaccendati, con sempre lo scopo ultimo di salvare il
premier dai processi, nelle sovraffollate carceri italiane si continua a
morire, e si aggiorna con impressionante cadenza la conta dei detenuti che
si tolgono la vita.
Con la dodicesima interrogazione parlamentare, che segue ad altre 11
rimaste finora senza risposta, chiederò conto al Presidente del Consiglio
di questa strage che avviene nell’indecente silenzio del Governo”.
Così il senatore del Pd Francesco Ferrante dopo il tragico bilancio
dell’ultimo weekend nelle carceri italiane, con 2 detenuti  morti e altri 2
in fin di vita.
“Il sovraffollamento e una scarsa  tutela per chi si trova in una
situazione di riduzione della libertà  personale – continua Ferrante –  sono
carenze endemiche dei penitenziari del nostro Paese, che da nord a sud
registrano un sovraffollamento di 68mila detenuti in carceri che ne possono
contenere a mala pena 43mila.
Negli ultimi dieci anni circa un terzo dei decessi nelle carceri italiane è
avvenuto per suicidio, una proporzione impressionante se confrontata con
quanto accade al di là  delle sbarre. Nelle carceri inoltre mancano
tantissimi agenti che costringono il personale che c’è ad un lavoro
durissimo, ma occorrono anche educatori e assistenti sociali, categorie
indispensabili per assicurare la funzione rieducativa della pena prevista
dall’art. 27 della Costituzione”.
“Tra le misure da assumere, un Governo serio ne sarebbe cosciente, c’è  una
seria politica di rivalutazione delle misure alternative al carcere”,
conclude Ferrante.

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