Comunicati

Droga: libro bianco vertifica fallimento legge Fini-Giovanardi

“I dati contenuti nel secondo Libro bianco sulla legge 49 del 2006 sulle droghe, la cosiddetta Fini- Giovanardi, dimostrano il fallimento di queste norme iper-proibizionistiche: carceri sempre più piene di tossicodipendenti, migliaia di giovani stigmatizzati e criminalizzati solo per il consumo di cannabis, e nessun significativo progresso nella lotta al grande spaccio”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, a margine della presentazione del secondo ”Libro Bianco sugli effetti della legge Fini-Giovanardi”, curato da Antigone, Forum Droghe, CNCA e Societa’ della Ragione, a 5 anni dall’approvazione della normativa nel 2006, presentato oggi al Senato.
“In particolare – aggiungono i senatori – va evidenziato il danno rappresentato dall’aver confuso in un’unica tabella sostanze tra loro incommensurabili, dalla marijuana all’eroina; e va richiamata la situazione drammatica in cui  vivono migliaia di tossicodipendenti nelle carceri italiane sovraffollate, dove solo dall’inizio di quest’ anno ci sono stati decine di casi di suicidio. Per tutto questo – concludono Ferrante e Della Seta – oggi stesso presenteremo in Senato un disegno di legge per la modifica della legge sulle droghe del 2006, che raccoglie le proposte degli autori del Libro bianco.”

Unesco, Umbria: grande soddifazione e grande responsabilità 

“I due siti umbri del Tempietto del Clitunno a Campello e della Basilica di S. Salvatore a Spoleto inseriti nel Patrimonio mondiale dell’Unesco sono l’ennesima  vittoria della storia dell’ arte italiana, e motivo di grande soddisfazione per l’Umbria e i cittadini umbri.”
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante.
 
“L’Italia – aggiunge Ferrante –  offre al mondo un patrimonio di ineguagliabile ampiezza e importanza, e l’Umbria si inserisce a pieno titolo in questa lista dell’eccellenza, aggiungendo alla basilica di San Francesco e i siti francescani ad Assisi altre due preziose testimonianze del suo passato fatto di storia, spiritualità  e arte.”
 
“Il riconoscimento dell’Unesco è motivo di grande responsabilità , per cui la tutela dei siti dovrà  essere in futuro ancora maggiore, oltre a segnare la strada che la Regione Umbria dovrà  percorrere, puntando sulla salvaguardia del patrimonio e non rincorrendo invece – conclude Ferrante –  modelli di sviluppo che prevedono il consumo di suolo e la cementificazione del territorio.”
 

 

Bravo Renzi, una lezione per tutti

Che bella giornata oggi, Matteo Renzi ha lasciato a piedi i fiorentini.

Un’ ottima notizia per tutti, un sano shock per il nostro Paese immobile che passa proprio per la questione della mobilità , uno dei temi che dovrebbe essere in cima all’agenda dei sindaci di tutta la Penisola.

Parte oggi infatti la mega pedonalizzazione del centro di Firenze:nel giorno del santo patrono della città , in Piazza Pitti, via Tornabuoni e Por Santa Maria e la già  pedonalizzata piazza Duomo, niente più motori, per sei ettari complessivi dove tutti andranno a piedi.

E’ nata dunque la più grande area pedonale d’Italia, con l’esclusione per ovvi motivi della città  di Venezia, e una tra le maggiori in Europa.

Affari dei fiorentini si dirà , invece no, perché questa rivoluzione verde per noi non attiene solo a vita di Firenze, ed è anzi un fatto squisitamente politico.

Diciamo di più, idealmente questo è un evento che battezza nel modo migliore i risultati straordinari e inattesi dei recenti referendum, che sebbene in molti l’abbiano già  dimenticato o rimosso, sono stati molto prima e molto di più un referendum contro Berlusconi, la prova vistosa che gli italiani chiedono alla politica di rinnovare la propria agenda, dando molto più spazio e peso alla tutela del bene comune e, nel bene comune, al miglioramento della qualità  ambientale.

La stragrande maggioranza dei cittadini vuole infatti misure radicali per migliorare la propria vita quotidiana e l’ambiente urbano che li circonda e li soffoca, e per farlo occorrono amministratori che non siano ostaggio di gruppetti che difendono privilegi, situazioni di comodo e rendite di posizione.

Il sindaco di Firenze in questo senso si è mostrato chiaro nel mostrarsi alternativo alle scelte e alle politiche della destra, coraggioso nel proporre soluzioni misurate sui bisogni e aspirazioni dei cittadini in carne ed ossa.

Certo, a ricordarlo oggi c’è quasi da non crederci, eppure trent’anni fa a Piazza Navona a Roma, Piazza del Duomo a Milano, Piazza del Plebiscito a Napoli chi si fosse affacciato dalla finestra su una di queste piazze meravigliose, avrebbe ammirato un caos di macchine. Uno sfregio di lamiera a bellezze uniche al mondo, che si ripeteva immutabile nei centri storici di ogni città  italiana.

La svolta avvenne il 30 dicembre del 1980: la giunta comunale di Roma guidata dal sindaco Luigi Petroselli, approvò la norma che avrebbe potuto tracciare la strada per cambiare il profilo al volto delle nostre città : il nuovo assetto dei Fori Imperiali che avviò la restituzione del Colosseo e di quella meravigliosa area archeologica al suo proprio destino, diverso da quello di un comune spartitraffico. Qualcosa di buono da allora è stato fatto, ad esempio la pedonalizzazione a Roma dalla seconda metà  degli anni 90 è cresciuta, ma nel complesso nel nostro Paese circolano ancora troppe auto, 61 ogni 100 abitanti.

Di conseguenza nel nostro Paese tira proprio una brutta aria, perché 29 sono i capoluoghi che negli ultimi quattro mesi hanno superato per 35 giorni di i limiti di polveri sottili consentiti per legge. Non stupisce dunque che le città  italiane sono mediamente le più inquinate d’Europa, perché delle 30 città  europee più inquinate, ben 17 sono italiane, con il nostro Paese che ne presenta ben tre tra le prime quattro. La città  che in tutta Europa ha la qualità  dell’aria peggiore è Plovdiv, in Bulgaria, ma al secondo, terzo e quarto posto troviamo Torino, Brescia e Milano.

Questo per dire che riorganizzare la vita e la mobilità  nei centri urbani è un urgente obiettivo ambientale , ma anche sociale e economico, perché le città  con meno auto sono città  restituite alla vita collettiva, e sono pure centri economicamente più vitali dove per esempio, come dimostrano innumerevoli esperienze, tra i primi ad avvantaggiarsi delle misure di pedonalizzazione vi è il commercio.

Tutto questo ci racconta il provvedimento che entra in vigore oggi a Firenze, non solo una “narrazione” ma un atto concreto, politico che andrebbe copiato da tutti gli amministratori e dovrebbe aiutare il centrosinistra a mostrare maggior coraggio.

ROBERTO DELLA SETA

FRANCESCO FERRANTE

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