Comunicati

Carceri: un primo passo dal Governo, speranza per tutti i detenuti

“Ora abrogare ergastolo ostativo che non consente recupero del condannato”.

“Il decreto varato oggi sulle carceri è una misura giusta e necessaria, che ha il merito di spostare un po’ più in là  il punto di non ritorno, oltre il quale c’è il collasso di un sistema detentivo che da tempo ormai non è più degno di un Paese civile. Riconosciamo al ministro Severino di aver compiuto un primo passo verso la sempre più urgente riforma organica della detenzione, per la quale occorre coraggio e senso di civiltà , da dimostrare  abrogando la misura dell’ergastolo ostativo, una pena di morte ‘viva’ prevista dall’ordinamento penitenziario italiano”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante.
“In Italia esistono due tipi di ergastolo – spiega Ferrante, che sull’ergastolo ostativo ha presentato un’interrogazione –  A quello normale, che consente almeno di ottenere un’eventuale misura alternativa o un beneficio penitenziario, e quello ostativo, una pena senza fine che in base all’art. 4 bis dell’Ordinamento Penitenziario esclude completamente ogni speranza di reinserimento sociale. L’ergastolo ostativo, che attualmente viene  scontato  da 1200 persone detenute, si traduce in sostanza nell’attesa della morte in carcere, in quanto è precluso qualsiasi  reinserimento, nemmeno dopo 30, 40, 50 anni o in strutture di recupero e a prescindere dal percorso personale fatto dal condannato.
Si tratta di una palese violazione dell’articolo 27 della Costituzione – sottolinea Ferrante –   secondo il quale le pene devono tendere alla rieducazione del condannato: E’ una risposta vendicativa dell’ordinamento, che ha abdicato al suo compito di infliggere una pena giusta che consenta al condannato di pentirsi e di dimostrarlo. Ricondurre il sistema carcerario alla sostenibilità  dal punto di vista dell’accoglienza e restituirgli la funzione di recupero sono due esigenze di riforma civile per il nostro Paese, e che devono andare di pari passo” – conclude Ferrante.

Bene trasferimento a Ispra delle competenze dell’Agenzia Nucleare

CHIUSA DEFINITIVAMENTE PAGINA INFELICE
 
“Nella sua versione corretta la manovra finanziaria chiude in via definitiva e nel modo migliore l’infelice pagina del rilancio del nucleare in Italia, sopprimendo l’Agenzia per la sicurezza nucleare e trasferendone all’Ispra, dunque al principale organismo pubblico per la vigilanza ambientale, le competenze”. E’ quanto dichiarano i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante. “A questo punto – affermano i due parlamentari – resta da affrontare in modo serio e impegnato il problema legato alle scorie nucleari ereditate dalle vecchie centrali, accelerando le procedure per garantirne una vera, stabile messa in sicurezza. E’ un problema rilevante, basti pensare che oltre l’80% dei rifiuti nucleari più pericolosi sono da anni ospitati a Saluggia, in Piemonte, sito totalmente inidoneo: ora tocca all’Ispra fare la sua parte per dare risposte concrete all’esigenza di collocare le scorie nucleari in depositi sicuri”.

Energia: trovare equilibrio tra Terna e Authority

“Desta preoccupazione lo scontro tra Terna e l’Authority per l’Energia in merito alla delibera in materia di revisione delle tariffe per le attività  di trasporto, distribuzione e misurazione dell’elettricità . Senza una soluzione equilibrata si rischia una  riduzione  degli investimenti previsti con il Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale, che andrebbero a discapito di famiglie e imprese che pagano in bolletta le inefficienze del sistema”.
Lo dicE il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd delle politiche relative ai cambiamenti climatici.
 “Senza dubbio è necessario imprimere un’accelerazione all’adeguamento della rete – continua Ferrante –  e anche che l’Authority svolga con rigore la funzione di controllo sui costi delle bollette. Ma la delibera contiene evidenti criticità , che il termometro dei mercati finanziari ha immediatamente rilevato, penalizzando le azioni di Terna in previsione di una riduzione degli investimenti previsti con il Piano di sviluppo della rete elettrica nazionale conseguenti alle nuove tariffe previste. In gioco, ed è questo che a noi interessa perché coincide con le esigenze di cittadini e imprese,  c’è l’efficienza generale del sistema elettrico e il modello di generazione distribuita ed efficiente dell’ energia, fondamentale per sviluppare pienamente le potenzialità  delle energie rinnovabili. Si trovi quindi un punto di equilibrio riconoscendo la giusta remunerazione agli indispensabili investimenti e magari – conclude Ferrante – rafforzando il controllo da parte dell’Autorità  sull’efficacia degli interventi stessi per evitare sprechi e inefficienze.”

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