Comunicati

Vela a Napoli: Governo intervenga su scogliere per America’s Cup

Presentata un’interrogazione a Clini e Ornaghi sull’evento a Napoli

“Dovrebbe bastare il buon senso a imporre la rinuncia all’assurdo progetto di  realizzare  due scogliere provvisorie di fronte alla villa Comunale e a via Caracciolo a Napoli per lo svolgimento delle regate della America’s Cup 2012. Più di 3 mila camion che giorno e notte scaricheranno massi per costruire   170 metri di scogliera artificiale, non si sa se, quando,  a spese di chi poi rimossi, sono una scelta inaccettabile: per questo chiediamo l’intervento urgente dei ministri competenti per impedire questo scempio”. Lo dicono i senatori ecodem del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che hanno presentato al ministro dell’Ambiente e al Ministro dei Beni Culturali un’interrogazione parlamentare sul progetto per lo svolgimento della regata dell’America’s cup a Napoli, che prevede la realizzazione di due scogliere frangiflutti “provvisorie”, una da  95 metri  e l’altra da 75 per ricavare un maggiore spazio d’acqua al riparo dal moto ondoso in caso di mare grosso.
 “Secondo quanto è previsto – continuano i senatori del Pd –  dopo la settimana di regate, i 170 metri di scogliera provvisoria verrebbero rimossi, perché l’area è sottoposta a tutela. Per poi ricominciare l’iter nel 2013, con la nuova edizione della storica regata. Le voci critiche al progetto non mancano, e del resto la Sovrintendenza,  acquisito il parere positivo del ministero per i Beni culturali sul via libera ai lavori sul lungomare, ritiene che il disegno del progetto e alcune procedure vadano rifatte ex novo prima di dare il suo via libera. Nella sostanza serve una procedura ordinaria per l’allargamento e l’allungamento della scogliera che addirittura potrebbe non essere rimossa, ma verrebbe o sommersa oppure lasciata a pelo d’acqua. Entro l’otto febbraio dovrebbero partire i cantieri, dunque – concludono i parlamentari –  occorre un intervento del Governo in tempi rapidi.”

Parchi: da Wwf e Lipu critiche disinformate e corporative, spendano meglio i loro soldi

“Wwf e Lipu, hanno una storia troppo gloriosa per ridursi a fare il verso alle varie corporazioni che in questi giorni, dagli avvocati ai farmacisti, spendono un sacco di soldi per acquistare pagine di pubblicità  sui giornali con cui gridare contro ogni cambiamento dello status quo. Le proposte di modifica della Legge sui parchi servono a valorizzare il ruolo delle comunità  locali, a coinvolgere nei progetti di tutela gli agricoltori, a dare più strumenti di finanziamento a chi governa le aree protette. La legge 394 sui parchi è un’ottima legge, che ha consentito di proteggere dal cemento e dal degrado i più bei territori italiani, ma può essere migliorata, mentre le critiche di una parte del mondo ambientalista sembrano considerarla una specie di totem intoccabile”. Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori ecodem del Pd, rispondono così alle dichiarazioni di Wwf, Lipu e altre associazioni ambientaliste sulle ipotesi di aggiornamento della legge sui parchi.
Per i due parlamentari, che negli anni scorsi sono stati rispettivamente presidente e direttore generale di Legambiente, “molte delle accuse rivolte da Wwf e Lipu sono del tutto infondate e andrebbero in realtà  rovesciate, per esempio: ridurre i membri degli enti parco di nomina ministeriale vuol dire ridurre proprio la politicizzazione di questi organismi, e quanto alla caccia le modifiche proposte rendono più rigoroso il no all’attività  venatoria, prevedendo che qualunque intervento di controllo faunistico nel caso dei parchi debba essere autorizzato dall’ispra. Insomma, se oggi un assessore regionale può autorizzare piani di abbattimento di questa o quella specie anche nei parchi, domani dovrà  chiedere il permesso all’organismo pubblico che si occupa di tutela della fauna”, concludono i senatori ecodem. 

Ferrovie: Governo dia certezze sul raddoppio Palermo – Messina

“Alcuni giorni fa abbiamo appreso con soddisfazione della revoca dei fondi destinati al progetto del ponte sullo Stretto di Messina da parte del Cipe, mentre invece c’è un’altra opera infrastrutturale che realmente serve alla Sicilia ed è desolatamente ferma.
Non si comprende infatti quali sono i motivi che  ritardano la realizzazione del raddoppio ferroviario della tratta Fiumetorto – Cefalù – Castelbuono, un’opera totalmente finanziata, con un investimento di 960 milioni di euro, e che  è “cantierabile” fin dal 2004.”
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che insieme alla collega del Pdl  Simona Vicari, ha presentato in merito una nuova interrogazione parlamentare ai ministri dell’Economia e delle Infrastrutture.
 
“I lavori relativi al 1° lotto dell’opera- continua il senatore –  la tratta Fiumetorto – Cefalù Ogliastrillo, consegnati al Contraente Generale nel 2005, procedono con disarmante lentezza, mentre da mesi svariate decine di lavoratori sono stati posti in Cassa integrazione.
Per di più l’affidamento al “Contraente Generale” delle attività  di progettazione esecutiva e della realizzazione dei  lavori di raddoppio della Cefalù Ogliastrillo – Castelbuono, il 2° lotto, mostra delle incomprensibili lungaggini, considerato che il bando della gara d’appalto, promesso sin dal luglio 2005, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea soltanto il 22 aprile del 2011.”
 
“La Fiumetorto-Cefalù-Castelbuono – ricorda il parlamentare – oltre ad essere indispensabile per i pendolari dei comuni della fascia costiera settentrionale della Sicilia e per i collegamenti regionali, coincide con il Corridoio transeuropeo N1.
Il Governo ha giustamente sottolineato l’importanza delle infrastrutture ferroviarie per il sud dell’Italia, dunque – conclude Ferrante –  ci auguriamo che si proceda velocemente al completamento di un’opera già  finanziata e  attesa da anni.”
 
Roma 25 gennaio 2012

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