Comunicati

Rai: il no a reintegro di Minzolini è buona notizia per l’azienda

E’ un bene che Minzolini, che ha portato gli ascolti del Tg1 al minimo storico e ha fatto perdere credibilita’ alla principale testata del servizio pubblico, non venga  reintegrato alla direzione.
Sebbene i cittadini, tramite il canone Rai, debbano ugualmente continuare a pagare all’ex direttore uno stipendio di 550mila euro all’anno.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante commentando il rigetto, da parte del giudice del lavoro di Roma, del ricorso d’urgenza presentato dall’ex direttore del Tg1 Augusto Minzolini per il reintegro nel posto di lavoro.
 
“Ora – continuano i senatori del Pd –  ci auguriamo che, archiviata l’esperienza Minzolini e le vicissitudini di un Cda Rai dove un solo consigliere, Rizzo Nervo, si è dimesso denunciando una gestione aziendale condizionata da logiche di parte, venga al più presto messa sul tavolo del Governo l’esigenza di una nuova governance per la Rai che garantisca un servizio pubblico più indipendente e autorevole.”

Tav: posizione Cgil su infrastrutture è pura archeologia

“L’opinione di merito sulla Tav non c’entra, ma sostenere come fa Susanna Camusso che una grande opera va realizzata non perché serve come infrastruttura ma perché porta lavoro significa attestarsi su una posizione archeologica”. E’ quanto dichiarano i senatori ecodem Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che aggiungono: “Il lavoro si costruisce promuovendo l’innovazione, liberando l’economia dal peso di lobby e immobilismi, puntando su ricerca, scuola e ambiente che per un Paese come il nostro sono le principali materie prime. Invece le infrastruture almeno nei Paesi avanzati si fanno se sono utili a migliorare la qualità  dei servizi, per esempio dei servizi di trasporto, nell’interesse dei cittadini e delle imprese. Questo è l’unico criterio accettabile su cui decidere anche nel caso della Tav Torino-Lione: va fatta se serve a rendere più moderno e sostenibile il trasporto delle merci, altrimenti è soltanto uno spreco. In Italia nel corso degli ultimi decenni sono stati sperperati miliardi e miliardi di soldi pubblici per fare opere inutili giustificate appunto col fatto che ‘portavano lavoro’: così ci ritroviamo con poli industriali sennza senso e senza futuro, con moltissime autostrade e pochissimo trasporto pubblico locale. E’ preoccupante che il più grande sindacato italiano difenda ancora questa logica”.

Tav: posizione Cgil su infrastrutture è pura archeologia

“L’opinione di merito sulla Tav non c’entra, ma sostenere come fa Susanna Camusso che una grande opera va realizzata non perché serve come infrastruttura ma perché porta lavoro significa attestarsi su una posizione archeologica”. E’ quanto dichiarano i senatori ecodem Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che aggiungono: “Il lavoro si costruisce promuovendo l’innovazione, liberando l’economia dal peso di lobby e immobilismi, puntando su ricerca, scuola e ambiente che per un Paese come il nostro sono le principali materie prime. Invece le infrastruture almeno nei Paesi avanzati si fanno se sono utili a migliorare la qualità  dei servizi, per esempio dei servizi di trasporto, nell’interesse dei cittadini e delle imprese. Questo è l’unico criterio accettabile su cui decidere anche nel caso della Tav Torino-Lione: va fatta se serve a rendere più moderno e sostenibile il trasporto delle merci, altrimenti è soltanto uno spreco. In Italia nel corso degli ultimi decenni sono stati sperperati miliardi e miliardi di soldi pubblici per fare opere inutili giustificate appunto col fatto che ‘portavano lavoro’: così ci ritroviamo con poli industriali sennza senso e senza futuro, con moltissime autostrade e pochissimo trasporto pubblico locale. E’ preoccupante che il più grande sindacato italiano difenda ancora questa logica”.

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