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Rifiuti: ecoriciclo è strategico per manifattura italiana

“Il riciclo dei materiali fa bene all’ambiente e fa bene anche all’economia: basti pensare che, in Europa, il settore del riciclaggio ha fatturato 145 miliardi di euro e creato occupazione per circa 2 milioni di persone, e in Italia occupa oltre 70mila persone ed è strategico per la nostra industria manifatturiera.” 

 

Lo dichiara il vicepresidente del Kyoto club e senatore del Pd Francesco Ferrante, presente oggi alla presentazione del volume: “Il riciclo ecoefficiente. L’industria italiana del riciclo tra Globalizzazione e sfide della crisi” a cura di Duccio Bianchi, Istituto di ricerche Ambiente Italia. 

 

  

 

“Attraverso il recupero dei materiali – continua Ferrante – l’economia del riciclo contribuisce in maniera sostanziale all’eco-efficienza generale del sistema, determina significativi risparmi energetici e di uso di risorse non rinnovabili, consente apprezzabili riduzioni delle emissioni. 

 

Il riciclo ecoefficiente permette evitare emissioni in atmosfera di 53 milioni tonnellate di CO2 a scala globale e circa 35 milioni in Italia, che costituiscono ben l’8% del totale italiano.” 

 

  

 

“Il fatto che la cultura della raccolta differenziata sia entrata nella mentalità  degli italiani non deve far distogliere l’attenzione sull’importanza cruciale del tema rifiuti. 

 

Le istituzioni devono investire e impegnarsi ancora maggiormente per mettere in condizione i cittadini e le imprese di avviare al recupero più materia, considerando che in questo Paese si incentiva il recupero di energia ma non quello di materia: una stortura rispetto alla gerarchia prevista dall’Europa che va corretta” – conclude Ferrante. 

 

  

 

 

Rifiuti a Roma: Prefetto Pecoraro insiste su Corcolle e Riano. Il commissario va commissariato

“Oggi in Senato il Prefetto Pecoraro, commissario per i rifiuti a Roma e
nel Lazio, ha affermato che per lui i soli siti plausibili per ospitare la
discarica di Roma sono Corcolle e Riano, entrambi opportunamente bocciati
dal Ministro dell’ambiente ed entrambi palesemente inappropriati per
l’impatto che avrebbero sull’ambiente e, nel caso di Corcolle, sulla
vicinissima Villa Adriana. Questa insistenza preoccupa, rischia davvero di
portare al collasso il ciclo dei rifiuti nella capitale. Entro il 30 aprile
occorre scegliere il sito provvisorio che consenta di chiudere Malagrotta:
davvero a questo punto, se l’atteggiamento di Pecoraro e di Comune e
Regione non cambia, non resterà  che commissariare il commissario”. E’
quanto hanno dichiarato i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco
Ferrante al termine dell’audizione del Prefetto di Roma Pecoraro in
Commissione Ambiente in Senato.
“Roma – hanno detto i due parlamentari democratici – non ha bisogno di una
nuova Malagrotta ma di un sito molto più piccolo e provvisorio che permetta
di superare i tempo necessario perché finalmente si affermi un modello
moderno ed efficiente di gestione dei rifiuti fondato sulla raccolta
differenziata. Certo, se da una parte il Sindaco Alemanno continua a tenere
inchiodata la città  a percentuali modestissime di raccolta differenziata, e
dall’altra Pecoraro continua a proporre soluzioni inaccettabili come
Corcolle e Riano bisognerà  che il Governo intervenga – hanno concluso i
senatori – per scongiurare che l’emergenza romana si trasformi in un dramma
ambientale e sociale simile a quello consumatosi a Napoli pochi anni fa”.

Rinnovabili: tra le “slides” di Passera mancano quelle con cui hanno ucciso le rinnovabili

“Tra le ‘slide’ del ministro Passera utilizzate per illustrare ai partiti che sostengono il Governo il piano di crescita dell’Italia, manca quella dedicata alla green economy.
O meglio,  il ministro ha sì illustrato nei giorni scorsi un piano sulle rinnovabili, ma  che ha tutte le potenzialità  per affossare un comparto che in questi anni di crisi è stato positivamente in controtendenza.”
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che aggiunge – “Qualcosa non quadra: ieri il ministro ha spiegato ai segretari dei partiti l’intenzione, giustissima,  di attirare investimenti dall’estero, ma qualche giorno fa, presentando i decreti sulle rinnovabili ha scaturito l’effetto opposto, perché con l’ennesimo cambiamento della normativa molte aziende straniere valutano seriamente di spostare dall’Italia i propri investimenti.”
 
“Energia rinnovabile vuol dire innovazione, e l’Italia che deve crescere non può farne a meno.
Per questo motivo i decreti sugli incentivi devono essere corretti, perché in caso contrario – conclude Ferrante –  ci saranno ricadute gravi a livello di investimenti e occupazione per migliaia di piccole e medie aziende.”

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