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L’assurda storia della variante di valico serva da lezione: mai più senza Via

“La Variante di Valico rischia di cedere? Gli abitanti di Ripoli trascorreranno le loro giornate sperando che non suonino le campane, il segnale d’allarme che farà  partire l’evacuazione? 

Queste le domande intorno a una  delle opere, che porta la firma dell’ex ministro Lunardi,  di cui di più si è parlato negli ultimi anni, e che sconta adesso il fatto che fu avviata scavalcando di fatto la commissione nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale .” 

Lo dichiarano i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta, che hanno presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri Clini e Passera. 

  

“La Toto Costruzioni, che sta scavando al lato Sud della galleria  – continuano i senatori del Pd – ha inviato in Procura una perizia-choc: la pressione di milioni di metri cubi di frana incomberebbero sulle strutture della galleria e avrebbero già  modificato di alcuni centimetri l’assetto dell’opera. 

A confermare l’allarme lanciato dalle considerazioni dell’impresa costruttrice ci sono le precise dichiarazioni di Fausto Guzzetti, direttore del Irpi-Cnr, che ha dato come assolutamente possibile nei prossimi anni il rischio di frane, e  nella zona interessate da vicino dagli scavi la probabilità  è ancora maggiore. 

Questo rischio tangibile ma non prevedibile temporalmente avrebbe come conseguenza l’apertura di un sistema di fratture che interesserebbe uno o più edifici, causando i crolli delle abitazioni. 

Autostrade per l’Italia sostiene invece che gli spostamenti rilevati negli ultimi mesi sono praticamente nulli e che non si prefigurano rischi futuri di non funzionalità  della galleria 

Ma è del tutto evidente – aggiungono i parlamentari –  che queste notizie  e la situazione franosa del versante in prossimità  del fronte di scavo che potrebbe avere impatto sulle abitazioni, evidenziano una situazione tanto delicata quanto pericolosa, e che sarebbe grave ignorare. Ricordiamo che stiamo parlando di un’opera discussa per moltissimi anni, e che vide nella progettazione il coinvolgimento della Società  dell’ex Ministro Lunardi, e che fu approvata nel 2001 dal governo Berlusconi attraverso un provvedimento che cancellava larga parte delle osservazioni della Commissione nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale.” 

  

 

“Si impari da questa lezione: il ruolo della valutazione ambientale delle opere è fondamentale e tutto è tranne che una perdita di tempo, e una volta per tutte – concludono i senatori –  si ammetta  quanto sia stata invece nefasta l’operazione di totale svuotamento realizzata con la Legge obiettivo.” 

 

Governo non scarichi su enti locali accoglienza immigrati, rifinanziare il fondo per i rifugiati

“Il  governo  non si faccia intimidire da quei partiti che non vogliono che affronti  con  una  propria  strategia  politica  l’immigrazione nel nostro Paese.  Sarebbe assai grave che un impasse dovuta a veti politici  scarichi

sugli   enti   locali,   lasciati   senza  le  risorse  previste,  il  peso

dell’accoglienza dei 21mila migranti che sono arrivati in Italia in seguito alle rivolte in Nord Africa.”

Lo  dichiara  il  senatore  del PD Francesco Ferrante, vicepresidente della Fondazione  “IntegrA/Azione,  che ha presentato in merito un’interrogazione

parlamentare   Presidente   del   Consiglio  dei  Ministri  e  ai  Ministri

dell’Interno e per la Cooperazione internazionale e l’integrazione.

“Da quanto si è appreso- continua Ferrante – si è svolta ieri una riunione, presso  il  Dipartimento della Protezione Civile, da cui è emerso un quadro estremamente preoccupante: i fondi che erano stati stanziati per affrontare l’emergenza  profughi  “Nord Africa” sono esauriti. Sebbene ci sia stato un impegno  a  reintegrarli,  e malgrado i ripetuti solleciti del Dipartimento

Nazionale   Protezione   Civile   e   del  Dipartimento  Libertà   Civili  e

Immigrazione  del  Ministero  dell’Interno,  ad  oggi il Governo non sembra avere fatto nulla di concreto in questa direzione.

Lo  scenario  imminente  è  che  gli enti locali, molti dei quali hanno già 

dichiarato   l’impossibilità    di  far  fronte  agli  impegni  contrattuali

sottoscritti  con  associazioni,  cooperative  sociali,  organizzazioni che gestiscono  i  CARA,  grandi  o piccoli, distribuiti su tutto il territorio

nazionale,   non  riescano  ad  occuparsi  pienamente  degli  oltre  21mila

immigrati ospitati nei centri.

Si prospetta dunque il rischio – aggiunge Ferrante – di abbandonare al loro destino  i cittadini immigrati senza un percorso di accompagnamento che gli permetta  di  inserirsi  nel tessuto sociale italiano e di lasciare inoltre senza  occupazione  migliaia di operatori sociali, professionisti che hanno lavorato in emergenza nell’ultimo anno.”

 “Prima  che  scoppi  l’ennesima emergenza con fragore mediatico e reazioni inconsulte,  il  governo  riunisca  il  tavolo tecnico sull’emergenza “Nord Africa”  convocando il Dipartimento della Protezione Civile, il Comitato di Coordinamento Nazionale, e tutti i soggetti attuatori regionali, garantendo l’impegno finanziario già  sottoscritto”- conclude Ferrante.

Acqua: basta scippi dei referendum, Alemanno tolga le mani da Acea

“Basta scippi dei referendum. Alemanno tenga giù le mani da Acea e rispetti il voto di 26 milioni di italiani, tra cui 1.200.000 cittadini romani, che hanno detto no alla privatizzazione dell’acqua”. Lo dicono i senatori ecodem Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che hanno aderito all’appello in vista della manifestazione cittadina che si terrà  sabato 5 maggio per protestare contro il progetto della giunta Alemanno di privatizzare un ulteriore 21%delle quote pubbliche dell’azienda.
“E’ inammissibile – continuano i senatori del Pd –  che il sindaco Alemanno voglia far cassa con  una svendita dell’acqua dei romani e  senza discutere con la città .
Solo pochi mesi fa,  la stragrande maggioranza dei cittadini romani ha espresso con chiarezza la volontà  di tenere in mani pubbliche la gestione del servizio idrico.
Questo colpo di mano della giunta Alemanno – concludono i parlamentari – è un tentativo vergognoso e impudente di far pagare ai cittadini 4 anni fallimentari, scanditi da mala gestione e scandali”.

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