Poligoni militari: le richieste della Commissione d’indagine sull’Uranio impoverito
“Ridurre servitù militari in Sardegna, bonificare Salto di Quirra”.
Vietare in modo definitivo nel Poligono di Salto di Quirra “tutte le attività suscettibili di produrre grave pregiudizio alla salute e all’ambiente”, avviando “senza ulteriore indugio, l’opera di bonifica radicale dell’area” e concludendo “in tempi brevi l’indagine epidemiologica ad hoc”, ridurre progressivamente l’attività nei poligoni di Capo Frasca e Capo Teulada e ripensare, più in generale, alle funzioni dell’intero sistema nazionale dei poligoni di tiro, pensato più di 50 anni fa in condizioni geopolitiche completamente diverse. Sono queste, in estrema sintesi, le conclusioni contenute nella relazione sui poligoni di tiro del senatore Gian Piero Scanu (Pd), approvate all’unanimità ieri in tarda serata dalla commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito.
“Si tratta di una relazione molto importante- spiega la senatrice Cinzia Fontana capogruppo del Pd, anche a nome degli altri componenti democratici nella commissione Gian Piero Scanu, Francesco Ferrante, Guido Galperti, Manuela Granaiola, Daniele Bosone, Paolo Rossi – i cui contenuti sono il prodotto di un lungo lavoro di ricognizione, di audizione e di confronto, che si è svolto con il coinvolgimento di tutta la commissione e con l’impegno particolare del relatore Scanu. Com’è noto il Senato aveva già svolto indagini nelle due precedenti legislature, ma ulteriore stimolo è venuto all’inizio del 2011 dall’inchiesta giudiziaria avviata sul poligono del Salto di Quirra dalla Procura della Repubblica di Lanusei, che si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio per 20 persone. Proprio l’estrema urgenza della situazione ha condotto la commissione d’inchiesta a non attendere il termine della legislatura, ma a licenziare una relazione di medio termine sui poligoni. In sintesi proponiamo, per quanto riguarda il Salto di Quirra, uno stop a tutte le attività suscettibili di pregiudizio alla salute e all’ambiente, avviando subito l’opera di bonifica, concludendo l’indagine epidemiologica e riconvertendo le aree non più sottoposte a vincolo ad attività di ricerca scientifico-tecnologica. Proponiamo, inoltre, di ridimensionare le servitù militari in Sardegna, riducendo progressivamente le attività dei poligoni di capo Frasca e di Capo Teulada. Più in generale tutto il sistema nazionale dei poligoni di tiro va rivisto, alla luce delle mutate condizioni geopolitiche, assicurando il pieno mantenimento dei livelli occupazionali presenti nelle aree e nelle zone limitrofe ai poligoni, che vanno interessati a riconversione e ristrutturazione. Per questo la commissione impegna il governo – conclude Cinzia Fontana- a partire dalla prossima legge di Stabilità 2013, a prevedere un congruo finanziamento pluriennale per le opere di bonifica dei poligoni militari”.