Comunicati

Stadi: legge é in nuovo porcellum, Senato la fermi

“La cosiddetta legge per favorire la costruzione di nuovi stadi in realtà  è un via libera alla peggiore speculazione edilizia, che consentirebbe di realizzare interi quartieri in deroga ad ogni procedura e strumento urbanistico. Per dirla con termini oggi in voga si tratta di una nuova legge-porcellum, o se si preferisce di una legge ‘ad personas’. Per questo ci appelliamo al Senato perché ne fermi l’approvazione”. E’ quanto hanno dichiarato i senatori Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante intervenendo oggi a una conferenza stampa, presente anche Roberto Morassut, deputato Pd e promossa da Legambiente, Istituto nazionale di urbanistica e Ordine degli architetti per spiegare il loro no al provvedimento.
“Questa norma – hanno detto i parlamentari ecodem – è tagliata su misura sugli appetiti speculativi di pochi presidenti di società  di calcio. Gli stadi sono solo un pretesto, la vera intenzione è realizzare grandi volumetrie commerciali, residenziali, direzionali fuori dalle previsioni e dai limiti dei piani regolatori. Se questo sconcio giuridico diventerà  legge, in molte città  italiane, da Roma a Napoli a Palermo, verranno regalati guadagni miliardari ad alcuni, pochi speculatori, con grave danno per l’ambiente e senza nessun vantaggio per la collettività “.

Energia: stupisce Confindustria contro capacity payment. Dimentica privilegi da 1 mld di euro per industrie energivore

E INTANTO IL GOVERNO DIFENDE IL VECCHIO E INQUINANTE OLIO COMBUSTIBILE 

“Stupisce l’atteggiamento di Confindustria nei riguardi dei costi della bolletta energetica: da un lato lancia l’allarme paventando nuovi costi per l’emendamento bipartisan approvato alla Camera che prevede giustamente la  remunerazione dei servizi di flessibilità , necessari in questa fase di transizione in cui aumenta la produzione da rinnovabili, assicurati dagli impianti di produzione di energia elettrica più efficienti.

Ma furbescamente tace sul fatto che i grandi gruppi più  energivori da anni sono beneficiari, a spese ovviamente dei cittadini, di una cifra che oscilla annualmente tra 1 miliardo e 1,2 miliardi di euro in maniera del tutto ingiustificata: infatti metà  di quei benefici è prevista per l’interrompibilità  prevista 10 anni fa e che oggi in presenza di overcapacity non serve a nulla e l’altra metà  per la fittizia possibilità  di comprare dall’estero che consente uno sconto per gli energivori che poi si scarica sulle bollette di tutti.”

Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile energia e politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd.

 

“L’emendamento bipartisan sul capacity payment approvato nei giorni scorsi al decreto sviluppo presentato dall’ex sottosegretario Saglia – continua Ferrante – ha lo scopo di omogeneizzare l’erogazione di energia elettrica, perché grazie al fotovoltaico durante il giorno i consumi nazionali vengono coperti in larga parte dalla fonte rinnovabile e non inquinante, rendendo però giustamente necessario che gli impianti a ciclo combinato siano sempre pronti a sopperire ad eventuali necessità  aggiuntive.

In questo modo il capacity payment riconoscerebbe giustamente agli impianti a ciclo combinato la loro grande flessibilità   di compensare molto bene le variazioni di produzione delle rinnovabili, avendo dunque  la capacità  di stabilizzare il sistema elettrico. Molto grave invece che il Governo, non smentendo l’attitudine del Ministero dello sviluppo economico a guardare solo al passato, abbia dato parere favorevole a un altro emendamento che salva in maniera ingiustificata quei veri e propri ‘ferri vecchi’ che sono le inquinantissime centrali a olio combustibile.”
 
“Confindustria non si attesti sulla difesa di alcune rendite di posizione anacronistiche, perché il capacity payment è una misura essenziale in tutti i grandi mercati energetici, sempre a patto che invece non si premi appunto in maniera surrettizia fonti fossili come il carbone e olio combustibile,  sempre e comunque dannosi e in realtà  anche antieconomici” – conclude Ferrante.

Spending review: con emendamenti su F35 oltre 2 mld di euro per ricerca e prevenzione disastri naturali

“Gli emendamenti che abbiamo presentato alla spending review se approvati consentiranno di destinare complessivamente già  su questa manovra più di 2 miliardi e 600 milioni di euro al finanziamento degli enti di ricerca, agli interventi per la difesa del suolo e la riduzione del rischio sismico degli immobili, al fondo per il servizio civile e alle politiche alla cooperazione allo sviluppo.

Il tutto togliendo una parte della cifra spropositata destinata al programma di costruzione dei cacciabombardieri F 35 e altri sistemi militari di difesa.”

Lo dichiarano i senatori del Pd Della Seta, Ferrante, Di Giovan Paolo, De Sena, Nerozzi, Vita, Amati, Granaiola, Ignazio Marino.

 

“L’insieme degli emendamenti che abbiamo presentato – aggiungono i senatori del Pd – rappresentano una misura di assoluto buonsenso, che permetterebbe di operare degli interventi nell’esclusivo interesse del Paese.

In gioco c’è la salvezza e il futuro degli enti di ricerca, e la possibilità  di  effettuare gli interventi per la messa in sicurezza del territorio e ridurre il rischio sismico degli immobili, una drammatica necessità  confermata anche recentemente dal terremoto che ha colpito l’Emilia.

Chi si ostina a difendere costosissimi programmi militari di dubbia utilità , paventando ricadute economiche e occupazionali del tutto discutibili, intende solo preservare il giro di affari dell’industria bellica, a discapito degli interessi del Paese.”

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