Comunicati

Agricoltura : Italia all’Onu schierata a favore di lobby, contro i più deboli. Scelta grave, Terzi spieghi

“L’Italia all’Onu si schiera contro i più deboli e a favore di potenti e lobby? Sembrerebbe così, perché il nostro Paese ha dato voto contrario alla risoluzione sulla “Promozione dei diritti umani dei contadini e delle altre persone che vivono nelle zone rurali”, che tuttavia è stata adottata. Una decisione incomprensibile, che chiediamo venga motivata dal ministro degli Esteri Terzi”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha presentato un’interrogazione parlamentare in merito.
“Il 27 settembre 2012 – continua Ferrante – il Consiglio dei Diritti dell’uomo delle Nazioni Unite ha adottato la risoluzione che riconosce l’assoluta necessità  di un nuovo strumento giuridico internazionale che riunisca in un unico testo i diritti specifici dei contadini, uomini e donne, integrandoli con i nuovi diritti quali il diritto alla terra, alla disponibilità  di semi, all’accesso ai mezzi di produzione e alle informazioni nelle zone rurali.
E’ con tutta evidenza un primo passo per dotare i più deboli di uno strumento per arginare lo strapotere di multinazionali interessate allo sfruttamento intensivo dei territori. L’importanza di tale azione è data anche dal fatto che l’80% delle persone che soffrono la fame vive in aree rurali e il 50% di essi sono contadini. Schierarsi contro questi principi lede l’immagine dell’Italia e nega i più basilari diritti civili e umani dei contadini e delle persone che vivono nelle zone rurali di tutto il mondo, compresa l’Italia. Ci auguriamo – conclude Ferrante – che il ministro si voglia attivare per far riconsiderare in sede ONU tale scelta, che ha il sapore sgradevole di un favore a gruppi di pressione e grandi speculatori”.

Mobilità : ottima notizia adesione Presidente Napolitano a Stati Generali bici

“L’adesione espressa dalla Presidenza della Repubblica agli Stati generali della Bicicletta, in programma a Reggio Emilia per il 5 e 6 ottobre, è un’ottima notizia. 

Quello del Presidente è un segnale di grande attenzione verso il tema della mobilità , attendiamoci ora che Governo e Enti locali facciano la loro parte.” 

Lo dichiara il senatore Francesco Ferrante, responsabile energia e politiche relative ai cambiamenti climatici del Pd. 

 

“I cittadini italiani, lo dicono le statistiche che parlano di un maggior numero di biciclette acquistate rispetto alle automobili, vogliono nuove politiche per la mobilità , ma si scontrano con la realtà  di infrastrutture ancora troppo spesso inadeguate. 

L’appuntamento di Reggio Emilia sarà  l’occasione di confronto e discussione per politici e amministratori, auguriamoci – conclude Ferrante – che l’autorevole endorsment del Presidente, che ha esplicitamente parlato del grave ritardo italiano in tema di mobilità , sia da stimolo per gli enti locali e il Governo.” 

Corruzione: subito ddl, è decreto sviluppo che Italia attende

“L’encomiabile lavoro di Libera, Legambiente e Avviso Pubblico che si è tradotto nel dossier ‘Corruzione, le cifre della tassa occulta che impoverisce ed inquina il paese’ ci restituisce la realtà  sconvolgente del nostro Paese, piagato da una corruzione trasversale geograficamente e pervasiva ad ogni livello. Di fronte a tutto ciò indignano ancora di più  le resistenze del Pdl al disegno di legge attualmente in discussione al Senato, un vero e proprio decreto sviluppo che l’Italia non può aspettare oltre”. Lo dicono i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
 “La corruzione – continuano i senatori ecodem –  non solo impantana economicamente l’Italia, ma amplifica le disuguaglianze, mette a repentaglio le politiche sociali, avvelena l’ambiente e uccide. La corruzione non è certo un male solo italiano, ma il nostro Paese è purtroppo uno dei più esposti e vulnerabili, perché una classe politica troppo spesso compiacente ha contribuito a creare un terreno fertile. Mai come adesso occorre dare una risposta, approvando un disegno di legge netto e rigoroso nel contrasto alla corruzione, perché questo sì ce lo chiede l’Europa, ma soprattutto lo pretendono a ragione i cittadini italiani”.

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