“La lettera che Rutelli, Bianco e Bocci, come rappresentanti legali della Margherita, avrebbero inviato ai magistrati che indagano sul caso Lusi contiene affermazioni quanto meno inquietanti: in particolare, è del tutto inaccettabile che si rivendichi una sorta di diritto alla riservatezza dei dati e delle informazioni sul modo in cui sono stati utilizzati i rimborsi elettorali alla Margherita. Di tutto c’è bisogno nell’Italia di oggi, investita dalla marea montante dell’antipolitica che si alimenta della diffusissima malapolitica, tranne di affermazioni che sembrano qualificare come inconfessabili i criteri e le modalità di utilizzo di soldi che la Margherita, come ogni altro partito vivo o defunto, ha ricevuto dallo Stato e dunque dai contribuenti”. E’ quanto dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante che aggiungono: “Chi vuole restituire alla politica un minimo di dignità e di credibilità , in questo caso ha davanti una sola scelta: una fiducia e una collaborazione incondizionate verso gli inquirenti. Ogni altro atteggiamento sconfinerebbe inevitabilmente nel territorio opaco e scivoloso dell’omissione e della reticenza”.