Bioshopper: Ministero ambiente chiarisce norma una volta per tutte

“Strigliata  a Unionplast e sue indicazioni fraudolente”.
 
“Ai ‘furbetti del quartierino’ che hanno tentato in questi mesi di aggirare la normativa sugli shopper biodegradabili viene data dal Ministero dell’Ambiente una meritata strigliata.
Unionplast, organismo di Confindustria che è punto di riferimento per tantissime aziende italiane, aveva infatti stilato un vademecum con indicazioni clamorosamente false e fraudolente su quali fossero le linee guida per l’applicazione della legge 28 del 2012 in materia di commercializzazione di sacchi per l’asporto di merci nel rispetto dell’ambiente.”
Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, che aggiunge: “Il Ministero dell’Ambiente, rispondendo oggi ad una mia interrogazione, ribadisce in maniera inequivocabile l’interpretazione della norma, che del resto è molto chiara e non si presta a fraintendimenti se non per chi intende farlo con dolo, come ha fatto Unionplast con i suoi documenti ufficiali ai propri aderenti”.
“La legge del 24 marzo 2012 – continua Ferrante –  è molto chiara: in Italia si possono commercializzare solo sacchetti che siano biodegradabili conformi alla norma Uni 13432, e i sacchetti ‘riutilizzabili’ non aderenti alla norma Uni ma che abbiano degli spessori minimi e massimi definiti. I sacchetti ‘riutilizzabili’, solo quelli,  devono poi contenere una
percentuale  di plastica riciclata con una percentuale che varia dal 10 al 30% a seconda della destinazione. Altre categorie – conclude Ferrante –  come surrettiziamente ha inteso fare Unionplast  non esistono, e dare tali indicazioni clamorosamente false è niente altro che un’istigazione a delinquere.”