Berlusconi indagato anche in Montenegro?

MINISTRI RIFERISCANO SU OPERAZIONE OPACA
 

“E’ inquietante constatare quali e quanti rapporti  il Presidente del
Consiglio Berlusconi intrattenga con dittatori e autocrati vari sparsi nel
mondo, da Gheddafi al kazako Nazarbayev, passando per il fidato amico Putin.
Fil rouge di queste frequentazioni è il settore energetico e forse gli affari
privati, come ha affermato la diplomazia americana parlando dell’amicizia tra
 primi ministri italiani e russi.
A questa ragnatela di rapporti si è aggiunta recentemente la clamorosa notizia
che la procura di Podgorica, capitale del Montenegro, stia per indagare su
Silvio Berlusconi, perché accusato di aver inflitto danni incommensurabili al
settore energetico del Montenegro e al popolo montenegrino con accordi
segreti.
La notizia che il  Presidente del Consiglio sarebbe indagato in uno stato
europeo richiede un’immediata risposta del Ministro degli Esteri Frattini in
Aula.”
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, che
hanno presentato in merito un’interrogazione parlamentare
 

“Due anni fa – continuano i senatori del Pd – Presidente del Consiglio dei
Ministri incontrò l’allora Presidente del Montenegro, Milo Djuknovic,
personaggio alquanto discusso, e a seguito di quell’ incontro Berlusconi
dichiarò “che avrebbe fatto diventare grande il Montenegro”  .
A seguito dell’incontro del 17 marzo, il 16 giugno 2009 l’allora Ministro
dello Sviluppo Economico Scajola mise la firma su due contratti, per un
investimento complessivo pari a 5 miliardi di euro, col coinvolgimento di A2A
e Terna.
Il principale partito d’opposizione montenegrino, PzP, punta il dito sulle
intese siglate negli ultimi anni dal governo locale e quello italiano,
ipotizzando che dietro di esse vi sia un «piano di lobby» destinato a
spogliare Podgorica della sovranità  su un comparto nevralgico.
La A2A – ricordano gli esponenti del Pd –  ha vinto infatti un appalto per la
costruzione di quattro centrali elettriche entrando con il 40% nel capitale
della società  EPCG, impegnata nella distribuzione dell’energia. Un appalto
discusso visto che il Consiglio per le privatizzazioni del Montenegro e il
governo di Djukanović avevano rifiutato l’offerta di un consorzio greco
che 
aveva offerto 11,1 euro per azione quando l’A2A ne ha offerti solo 8,4.
Secondo il PzP Djukanović e Berlusconi avrebbero fatto un uso illegittimo
della funzione ufficiale a favore delle proprietà  concesse alle società  A2A e
Terna, danneggiando le società  elettriche del Montenegro, gli stessi cittadini
e lo Stato.”
 

“I ministri Frattini e Romani, che proprio oggi ha incontrato il ministro
dell’Economia montenegrino, dovranno riferire in aula su una vicenda che, come
spesso accade col nostro premier, è quanto meno opaca” – concludono i senatori
del Pd.