“La manifestazione unitaria che ha visto impegnati i lavoratori Basell di Terni, di Ferrara e di Brindisi, accanto alle rappresentanze sociali, politiche e istituzionali della città di Terni e della regione Umbria, ai dipendenti dell’intero polo chimico è la risposta forte e significativa ad una crisi che rischia di stravolgere l’intero tessuto economico del ternano, legato a doppio filo all’industria chimica” – così il senatore del Pd Francesco Ferrante, intervenuto alla manifestazione a Terni sulla vertenza Basell.
“Questo – continua Ferrante – non è il momento delle divisioni o delle voci soliste, ma è l’occasione per dimostrare indistintamente il sostegno e la vicinanza alle centinaia di famiglie che stanno fronteggiando un momento durissimo, con lo spettro della perdita del lavoro che incombe purtroppo non solo sui lavoratori della Basell, ma anche sugli occupati dell’indotto, perché il polo chimico di Terni occupa, tra indiretti e indiretti, oltre mille lavoratori. La Basell rappresenta l’architrave dell’intero polo chimico ternano in quanto fornisce polipropilene, la materia prima, ad altre realta’ produttive. La cessazione della produzione innescherebbe un effetto domino, investendo in modo diretto e immediato altre due importanti aziende: la Treofan , che ha 180 dipendenti, e la Meraklon con 280 lavoratori.”
“Non è francamente accettabile – sottolinea il senatore del Pd – la scelta aziendale di chiudere lo stabilimento della Basell con la motivazione della persistenza della crisi economica che ha prodotto una contrazione nella domanda di polipropilene. L’anno scorso lo stabilimento ha prodotto 205mila tonnellate di polipropilene, a fronte di una capacita’ massima di 250mila. Da dieci anni, poi, l’impianto di Terni, risulta essere il piu’ produttivo d’Europa.”
“Vanno cercate con la massima determinazione soluzioni ai massimi livelli, con la ridisegnazione e l’aggiornamento di strumenti quali il Patto di territorio e il Governo ha il dovere di non abbandonare i lavoratori della Basell e la città di Terni. Bisogna trovare risposte immediate a questa drammatica crisi e insieme rimettere in piedi un progetto di sviluppo strategico per il polo chimico ternano che puntando sulla innovazione tecnologica e sulle nuove frontiere della ricerca torni a dare stabilità e prospettive più sicure sostenibili ai lavoratori e al territorio” – conclude Ferrante.