“Sulla questione della coltivazione di Ogm in Europa la Commissione Barroso è quantomeno testarda, e meriterebbe di certo una censura del Parlamento europeo
Altrettanto grave è che in Italia ci sia una regione, il Friuli Venezia Giulia, che voglia essere più realista del re, mettendo a repentaglio il patrimonio unico del settore agroalimentare italiano aprendo le maglie a favore delle lobby pro Ogm”.
Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Monica Frassoni, copresidente del Partito Verde europeo, e Francesco Ferrante.
“La Commissione , insistendo nel voler autorizzare la coltivazione del mais Ogm 1507 – continuano gli esponenti di Green Italia – pretenderebbe di non tenere alcun conto della volontà del Parlamento europeo, degli Stati membri e dei cittadini, nascondendosi dietro il parere dell’ Autorità per la Sicurezza alimentare di Parma,e ciò prefigura una grave violazione dell’obbligo della Commissione di difendere l’interesse comune degli europei. Oggi la priorità é rompere lo stallo che dura dal 2010 e assicurare agli Stati membri il diritto a vietare sul proprio territorio le coltivazioni Ogm anche per ragioni socio-economiche, come proposto dal Parlamento europeo nel testo approvato in prima lettura nel 2011”.
“Una condizione imprescindibile per garantire la sicurezza e qualità dell’agricoltura europea e in particolare italiana, che in FVG – concludono gli esponenti di Green Italia – è minata da chi infrange la legge seminando e raccogliendo mais Ogm, trovando una sponda in un’amministrazione che insiste nel voler approvare una norma che regoli l’impossibile coesistenza tra l’agricoltura tradizionale e quella geneticamente modificata.”