“Il senatore Crisafulli si indigna perché qualcuno ritiene inopportuno il suo incontro del 2001 davanti ad un caffè con il boss della mafia Bevilacqua, all’epoca già condannato, e aggiunge testualmente: non so a quanti sia capitato di usare parole brusche (non devi rompermi i cogl..) con uno così.
Per quanto ci riguarda rispondiamo volentieri: a noi non è mai capitato per la banale ragione che non abbiamo mai incontrato nè incontreremmo mai un boss mafioso conclamato, tantomeno per informarlo come fece Crisafulli nell’occasione che ‘se quell’impresa vuole quell’appalto deve battere un colpo e deve batterlo forte’.”
E’ quanto dichiarano commentando le dichiarazioni di Crisafulli rilasciate oggi nel corso di una conferenza stampa tenuta insieme al segretario regionale siciliano Lupo.
“Ma l’aspetto più desolante di questa vicenda – aggiungono i due parlamentari democratici – non è nelle parole di Crisafulli, dal quale sarebbe ingenuo aspettarsi altro.
Assai più grave è che a sostenerne le ragioni e a rivendicare la perfetta compatibilità della sua candidatura con le regole del Pd in materia di etica pubblica sia il segretario regionale del Pd siciliano.
A costo di apparire dei sognatori continuiamo a sperare che alla fine il buonsenso prevalga, e che la Commissione nazionale di Garanzia del Pd mostri un soprassalto di dignità .”