Morte di un senegalese asmatico nel carcere di Brescia indegna di un Paese civile

“Rinchiudere una persona malata d’asma  in una cella gelida solo perché
sprovvista del permesso di soggiorno è il risultato indecente del combinato
disposto della legge Bossi – Fini e il pacchetto sicurezza, che rendono
reato il solo fatto di esistere.
Il caso drammatico del cittadino senegalese Alhdy Saidou Gadiaga morto in
una cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di Brescia in una
situazione tutta da chiarire è indegna di un Paese civile, che richiede
un’indagine approfondita”.
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante, che ha presentato in
merito un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio.
“Alhdy Saidou Gadiaga, in Italia da 15 anni, è stato fermato mentre
circolava tranquillamente per le strade di Brescia alla vigilia di una
manifestazione di solidarietà  per coloro che hanno protestato in cima ad
una gru.
In ottemperanza alla legge Bossi/Fini e al pacchetto sicurezza – continua
Ferrante –  è stato rinchiuso per 36 ore in  cella,dove la temperatura era
di circa 5°, perché non avendo più il permesso di soggiorno in seguito alla
perdita del posto di lavoro. Tutto ciò è avvenuto sebbene un certificato
medico italiano comprovasse che fosse malato cronico di asma, ed è morto
dopo solo quaranta minuti la chiamata di un’ambulanza”.
“Si tratta di una vicenda – conclude Ferrante –  che unisce
all’indignazione per una legge che ha ormai scatenato una vergognosa
‘caccia al negro’ gli interrogativi gravi sulla condotta di chi aveva in
custodia il cittadino senegalese”.