“Il testo dell’accordo approvato a Cancun con il dissenso della sola Bolivia
indica che, a dispetto di chi aveva scommesso contro la riuscita del vertice,
contro il caos climatico è stato segnato un altro punto a favore : il taglio
delle emissioni del 25-40 per cento rispetto al livello del 1990 entro il 2020
per evitare che l’aumento di temperatura superi i 2 gradi e un pacchetto di
fondi che arriveranno a 100 miliardi l’anno nel 2020 sono la risposta forte a
chi sperava che Cancun fosse un fallimento”.
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Da molte parti – continuano i senatori ecodem – si prospettava il vertice
Cancun come un appuntamento destinato, nella migliore delle ipotesi, a
replicare i risultati non esaltanti di Copenhagen. E’ andata invece
diversamente, perchè se da un lato si è tenuto fermo l’obiettivo di tener
ferma la crescita della temperatura e dall’altro è stato lasciato il giusto
margine per approvare e ratificare il prossimo anno in Sud Africa un piano
globale a difesa del clima nel periodo successivo al 2012.”
“Come è inevitabile per tutti gli accordi internazionali le trattative vanno avanti a forza di “stop and go”, ma il processo è inarrestabile.
L’Europa dovrà continuare a lavorare per garantire la continuazione degli
impegni del Protocollo di Kyoto, mentre l’Italia, che con l’appello a Cina e
USA rivolto dal ministro Prestigiacomo è sembrata voler cercare un alibi per
non prendere decisioni serie, dovrà lavorare per avere un ruolo maggiormente
da protagonista e per dare un maggior supporto all’Unione europea.”