“Le parole di Saviano che hanno fatto infuriare Maroni non sono fango
gettato nel ventilatore, come accusa la Lega nord, ma la semplice
esposizione di fatti.
E’ anche la Corte dei Conti, nella sua relazione ‘Gestione dei beni
confiscati alla criminalità organizzata’ ad affermare che negli ultimi anni
le organizzazioni mafiose non investono solo nella propria terra di origine
e che anzi si rileva una tendenza crescente all’espansione degli interessi
verso il nord del paese”.
Lo dichiara il senatore del Pd Francesco Ferrante.
“La dettagliata relazione della Corte dei Conti – continua Ferrante – ha
rilevato che la criminalità organizzata investe al nord con maggior
frequenza nell’edilizia e nella grande distribuzione, che diventano le
‘lavatrici’ dei soldi delle cosche.
Le indagini e gli arresti degli ultimi mesi, che lo stesso Maroni rivendica
come un successo dello Stato, dimostrano che le cosche calabresi hanno
stretto i loro tentacoli sul Nord, sulla Lombardia e sulla città di Milano
in particolare: la ndrangheta compra aziende, occupa le Asl, corrompe o
avvicina dei politici, a volte anche della Lega”.
“La Lega quando parla di sicurezza evidentemente preferisce declinarla con
altri nemici, come i rom, i clandestini o gli extracomunitari, piuttosto
che lanciare l’allarme delle cosche e delle ‘ndrine in Padania”- conclude
Ferrante.