In morte di un sindaco ambientalista

Articolo pubblicato da L’Unità 

Oltre al dolore e al rimpianto per la perdita di un uomo giusto, l’assassinio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, lascia in chi come noi l’ha conosciuto molte domande.
Vassallo era un ambientalista. Insieme e al fianco di Legambiente aveva intrapreso tante battaglie per difendere e valorizzare il suo Cilento, e con la sua determinazione tante le ha  vinte. Da molti anni si batteva per difendere il suo territorio – uno dei più belli e meno devastati d’Italia – dagli assalti del cemento e da quelli della camorra, minacce che in Campania spesso camminano insieme.
Era un ambientalista, Angelo Vassallo, un ambientalista convinto che garantire la legalità  e preservare il paesaggio siano due premesse obbligate per dare a terre come la sua uno sviluppo vero, duraturo.
Era il contrario della ridicola caricatura  che spesso viene fatta di chi considera la difesa dell’ambiente una priorità  assoluta: non un “nemico del progresso”, ma una persona consapevole che oggi non c’è vero progresso  senza curare  di più e meglio i beni comuni, e che il rispetto della legge e la tutela della qualità  dell’ambiente sono tra i beni comuni più preziosi.
Questa, allora, una prima domanda.
Se un sindaco così,  per il modo in cui amministra viene ammazzato in un agguato, ciò significa che rappresenta un’eccezione, un’anomalia?Ci auguriamo naturalmente di no, ma certo non è felice un Paese dove chi con coraggio, determinazione e senza sconti si impegna per far valere l’interesse generale contro quello particolare, e tanto volte illecito di pochi, rischia di venire crivellato di pallottole.
Una seconda domanda interpella direttamente la politica e in prima persona il Partito democratico.
Ci vorrebbero molti Vassallo nella politica italiana: perché se ci sono due grandi questioni sulle quali il nostro Paese è in grande difficoltà , queste rispondono al nome di legalità  e ambiente. La destra che oggi governa considera l’una e l’altra con fastidio; il centrosinistra no, ma finora non è riuscito  a farne di un proprio, rinnovato e più credibile progetto per l’Italia.
E davvero così azzardato sperare che la via segnata da Vassallo da altri come lui e prima di lui, faccia scuola nella nostra politica?
Che faccia scuola intanto nel Pd, di cui il sindaco di Pollica era un “socio fondatore”??
Oggi, inutile girarci intorno, non sempre è così .
Malgrado il profluvio di solidarietà  postume verso Angelo Vassallo – qualcuna delle quali decisamente gattopardesca -, oggi la politica, anche la “nostra” politica, non si mostra così attenta né alle ragioni della legalità , né a quelle dell’ambiente.
Oggi gli Angelo  Vassallo sono abbastanza rari: il che li fa più facili da isolare e più facili da colpire
 

Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
Senatori del Partito democratico