A chi giova il no alla Kdrink

“Quale interesse si cela dietro al ritiro dal commercio della bevanda Kdrink nonostante la bevanda sia del tutto legale perché aromatizzata con estratti di foglia coca decocainizzata così come previsto dall’art. 27

della Convenzione Unica delle Nazioni Unite?'” Lo chiede in

un’interrogazione rivolta ai ministri delle Politiche Alimentari e

Forestali e della Salute, e alla luce di articoli pubblicati sul

quotidiano ‘il Manifesto’, il senatore Francesco Ferrante, responsabile Pd per le politiche relative all’energia ed ai cambiamenti climatici del Partito Democratico, che spiega: “Anche il Consiglio d’Europa riconosce l’estratto di foglia di coca come uno degli aromatizzanti ammessi e che la Kdrink è il frutto di un accordo stipulato nel 2002 fra la ditta produttrice, la spagnola Royal Food&Drink, e il governo del Perù per creare sbocchi commerciali legali ai contadini peruviani che producono foglia di coca per favorire il decollo economico legale dei paesi dell’America Latina. Un tassello dello sviluppo alternativo, che fa parte delle politiche globali di contrasto alle narcomafie”.

“Inoltre – aggiunge il senatore – in questa vicenda non si comprende il comportamento dei Nas di Padova e delle autorità  preposte al controllo che hanno comunicato solo oggi, con due anni di ritardo, i risultati delle analisi dell’Iss che rilevano presunte ‘tracce di cocaina’ nella bevanda senza fornire però alla compagnia produttrice i contenuti dei test e compromettendo quindi ogni possibilità  di difesa”.

“In tutto questo – sottolinea Ferrante – non potevano mancare i richiami dei moralizzatori del nostro governo, che come il ministro Giovanardi non perdono occasione per partire lancia in resta con una campagna mediatica contro questa bevanda definita come “diseducativa”.

“A questo punto è lecito chiedersi se questo atteggiamento del governo non tenda a favorire la concorrenza della bevanda che in Italia vede in prima fila, tralasciando il colosso Coca cola, il liquore Coca Buton e la Coca Lime, prodotti da tempo e senza nessun problema dalla Buton rigorosamente aromatizzati con foglia di coca. E soprattutto è giusto chiedere ai Ministri delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e della Salute, se, alla luce di quanto detto non intendano urgentemente mettere in campo tutte le iniziative in modo che in tempi brevi e certi possa ripartire la distribuzione di una bevanda che contribuisce concretamente a un piccolo ma importante progetto, a sostegno dei contadini peruviani, nato nell’ambito

della riconversione dell’economia illegale legata alla cocaina, per

favorire il decollo economico legale dei paesi dell’America Latina”, conclude il senatore Ferrante.