“L’11 luglio un ragazzo italiano viene ferito all’occhio da un proiettile di gomma che pare sia stato esploso dai mossos d’esquadra (il corpo di polizia della Catalogna) durante i festeggiamenti per la vittoria spagnola al mondiale di calcio a Barcellona e il nostro Consolato non gli fornisce un adeguato ed efficace sostegno nella denuncia per violenza subita e per la ricerca della verità . Sembra incredibile ma è quanto è accaduto alnostro connazionale Nicola Tanno che per questo ha perso l’occhio
sinistro”. Lo sostiene in una interrogazione al ministro degli Esteri il
senatore Pd Francesco Ferrante che nel documento racconta il susseguirsi degli eventi che hanno portato Nicola Tanno a denunciare le autorità
spagnole che finora non hanno fornito nessuna giustificazione
dell’intervento dei Mossos che pare abbia causato più di sessanta feriti.
“E’ importante evidenziare – prosegue il senatore Ferrante
nell’interrogazione – che l’Unione degli Studenti e Link-coordinamento universitario, le associazioni con cui Nicola Tanno è impegnato da anni, hanno messo in rete un’intervista rilasciata dallo stesso Tanno ad Euro Press, nonché alcuni video prodotti da testimoni oculari dei fatti, video che costituiscono la base della denuncia”.
“E’ doveroso – sostiene il senatore Ferrante – che il governo si adoperi i per sostenere il ragazzo in questa triste vicenda, per questo chiedo al Ministro se non intenda attivare immediatamente la nostra ambasciata in Spagna in modo da accertare la verità , le responsabilità e dare giustizia a Nicola Tanno, cittadino italiano, che in quanto tale merita di essere sostenuto nella sua opera di denuncia e nella sua ricerca della verità . E ancora se il ministro non intenda attivarsi presso l’avvocatura dello Stato per fornire al ragazzo il patrocinio legale gratuito in vista di un
eventuale procedimento giudiziario e fornire, attraverso la nostra
ambasciata, ospitalità ai suoi familiari in modo da dare un segnale forte di vicinanza del nostro Paese a Nicola Tanno e alla sua famiglia” conclude Francesco Ferrante.