“Noi insieme a molti ecologisti abbiamo espresso più di un dubbio sui
quesiti e sull’utilità dei referendum, e per questo non li abbiamo firmati.
Ma il comitato ‘Acqualiberatutti’ per la privatizzazione dell’acqua
annunciato oggi va in una direzione mille volte peggiore: mette insieme
liberisti della prima ora con altri decisamente neofiti, proponendo un’idea
– l’obbligo di dare in gestione ai privati un bene comune come l’acqua –
decisamente indigesta. Anche per questo, se si arriverà al voto certamente
diremo sì ai referendum”.
Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, senatori del Pd, commentano così
la nascita del Comitato contro i referendum sull’acqua, di cui fanno parte
anche esponenti del Partito democratico.
“Questo rigurgito di liberismo – affermano gli esponenti ecodem – è
preoccupante, specie se viene da chi, militando nel Pd, dovrebbe impegnarsi
per una società in cui non tutto sia ridotto a merce. L’acqua è un bene
comune, e se la gestione pubblica ha spesso dato risultati non
soddisfacenti, in particolare sul fronte del risparmio e della
sostenibilità , la privatizzazione forzata decisa dal governo Berlusconi è
una via che allontanerebbe ancora di più la possibilità di un uso equo ed
ecologicamente corretto della risorsa. Se dunque si deve scegliere tra il
milione e mezzo di cittadini che hanno firmato per i referendum, e gli
interessi di pochi grandi gruppi che spingono per la privatizzazione, da
ecologisti e da democratici ci viene del tutto naturale schierarci con i
primi”.