“Stupisce il grido d’allarme che il Ministro Prestigiacomo lancia oggi
sulla stampa, a proposito dei parchi italiani avviati alla chiusura a causa
dei tagli imposti dalla manovra killer del Governo. L’auspicio di un futuro
provvedimento per ripristinare i fondi giunge, per così dire, a babbo
morto, e per di più da colei che di quei tagli è corresponsabile.
Purtroppo per il Ministro non basta qualche impalpabile dichiarazione di
intenti a uso e consumo dei media per salvare la faccia”.
Lo dichiarano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.
“Si rimane francamente sconcertati nel leggere la pena che Stefania
Prestigiacomo esprime al pensiero di dover chiudere il Parco delle Dolomiti
piuttosto che quello del Pollino quando è lei la titolare del dicastero
dell’Ambiente e siede nel Consiglio dei Ministri che ha licenziato la
manovra azzera risorse, votata al Senato blindata dallo strumento della
fiducia. Del resto non una parola – ricordano gli esponenti ecodem – il
Ministro dell’Ambiente aveva detto in occasione della conferenza stampa con
cui settimane fa i presidenti dei parchi e il Pd lanciavano l’allarme sul
dimezzamento dei fondi.”
“Un caso unico quello italiano, per il quale il ministro dell’Ambiente
non tutela le risorse paesaggistiche del Paese. Prepariamoci dunque –
concludono Ferrante e Della Seta – a dire addio alla tutela di veri
gioielli naturalistici che costituiscono in molti casi l’essenza stessa
dell’Italia, e a mandare in fumo milioni di euro derivanti dal giro
d’affari del turismo nei parchi naturali”.