Egregio signor Presidente,
come lei ben saprà domani, giovedì 1 luglio, si terrà presso il Ministero dello Sviluppo Economico e delle Attività Produttive l’incontro decisivo che vedrà riuniti i dirigenti della Lyondell Basell, le istituzioni umbre, le segreterie nazionali e territoriali dei sindacati, per un tavolo teso ad affrontare l’imminente chiusura dello stabilimento di Terni della multinazionale chimica statunitense LyondellBasell Industries.
Ci rivolgiamo direttamente a lei Presidente affinché nella doppia veste di Ministro ad interim e Premier avochi a sé la diretta competenza su quella che è una vertenza di vitale importanza non solo per il tessuto socio-economico dell’Umbria, ma anche per il futuro della chimica in Italia.
Nell’ultima riunione i rappresentanti della società hanno riconfermato solamente la volontà di abbandonare l’impianto ternano, a partire dal prossimo mese di luglio, proseguendo sulle altre attività di messa in sicurezza e di bonifica dello stabilimento e continuando a partecipare, fino al 30 giugno 2011, ai costi fissi del condominio industriale nel quale è situato lo stabilimento.
L’azienda americana sino adesso ha dimostrato nel confronto con le parti sociali e le istituzioni locali un atteggiamento di rigida chiusura verso le vie di uscita proposte, addirittura ponendo una serie di diktat francamente inaccettabili.
Al momento due sono quindi le condizioni imprescindibili: avere il tempo necessario per fare delle valutazioni prorogando la scadenza vessatoria del 30 giugno e la disponibilità dell’azienda a valutare tutte le ipotesi percorribili senza scartare nulla, a partire dall’intervento della società , già presente a Terni, che più si è caratterizzata per l’impegno sull’innovazione e la ricerca industriale.
Queste sono ore cruciali, signor Presidente, che vedono in gioco il futuro di migliaia di persone, le quali attendono con viva preoccupazione l’evolversi di una vertenza che rischia di avviare un drammatico effetto domino sull’intero polo chimico ternano, e con conseguenze gravi anche sull’industria chimica nazionale.
Ci rivolgiamo dunque a lei Presidente perché partecipi domani al tavolo e convinca innanzitutto l’azienda ad una soluzione equa e condivisa, anche in considerazione della ribadita volontà di Basell di conservare gli stabilimenti produttivi di Ferrara e Brindisi, con la prospettiva di mantenere l’attività produttiva nello stabilimento ternano e la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Mauro Agostini
Francesco Ferrante
Anna Rita Fioroni
Senatori Partito democratico