Dissesto idrogeologico: dove sono finiti i soldi per Messina e per il piano nazionale?

Intervento del Senatore Ferrante in occasione del Question Time del 26 novembre

Presidente, onorevole Ministro, oggi discutiamo di una questione vitale per il Paese e per la sicurezza dei cittadini, il tema del dissesto idrogeologico. Non solo questo Paese è sottoposto, per la sua conformazione orografica e per il fatto che si trova su una falda sismica, a rischi naturali gravissimi, ma purtroppo tali rischi sono molto peggiorati dal modo in cui noi umani ci siamo organizzati. Invece di far fronte a quei rischi, in questi decenni, abbiamo fatto di tutto per aggravarli e così abbiamo tirato su palazzi, case, persino scuole, senza rispettare alcun criterio antisismico; abbiamo cementificato i fiumi e costruito laddove non si sarebbe potuto, in maniera abusiva o persino con licenze regolari, abbandonando il territorio senza averne alcuna manutenzione. 

Il risultato di tutto ciò è drammatico e proprio la tragedia di Messina ce lo ha ricordato nella maniera più luttuosa. Cogliamo l’occasione per esprimere nuovamente il nostro cordoglio ai familiari delle vittime di quella tragedia, che non si può dire né inaspettata né eccezionale. Non è eccezionale, perché sono numerosi gli episodi che avvengono periodicamente in tutto il Paese e anche a Messina e a Giampilieri ne era avvenuto uno simile poco tempo prima, per cui la tragedia non era nemmeno inaspettata. 

Le chiediamo come mai i 40 milioni che il Governo aveva stanziato all’indomani della tragedia non sono ancora stati trasferiti e quale fine hanno fatto la modifica dell’ordinanza (sembra che sia all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di domani, vorremmo capire se è vero) ed il decreto che proroga il pagamento di tasse e mutui per quell’area. 

Più in generale, il fatto veramente grave è che il nostro Governo, quello presieduto dall’onorevole Prodi, era arrivato a stanziare oltre 500 milioni per quel capitolo e invece voi avete diminuito queste risorse, arrivando a prevedere meno di 100 milioni, una vera e propria elemosina. 

Come  evidenziano i dati dall’ultimo dossier elaborato dal Dipartimento della  Protezione Civile e da Legambiente: nel 77%  dei  quasi  1500  comuni italiani esposti a rischio idrogeologico sono presenti  abitazioni  in  aree  a  rischio  e  nel  56%  ci sono fabbricati industriali. 

Si è parlato in questi giorni di un miliardo di euro, che prima doveva essere stanziato dal CIPE e poi doveva essere oggetto di un decreto che la ministro Prestigiacomo aveva annunciato al Consiglio dei ministri, del quale però abbiamo perso traccia. Ora sembra che sia oggetto di un emendamento alla finanziaria, che però non ci risulta presentato nemmeno in queste ore alla Camera e anzi qui al Senato avete bocciato numerosi nostri emendamenti che andavano in quella direzione. 

La domanda è semplice: ci sono i soldi per Messina e, più in generale, per questo drammatico problema, o no? Non vi rendete conto che questo è un problema drammatico per la sicurezza dei nostri cittadini?