Il Senato dia il buon esempio ed etichetti le oliere della buvette con l’obbligatoria classificazione d’origine dell’olio. La Commissione europea ha adottato nel marzo di quest’anno un nuovo regolamento che rende obbligatoria l’etichetta d’origine per l’olio d’oliva vergine ed extra vergine. Abbiamo ora a disposizione uno strumento prezioso per difendere ancora meglio i nostri produttori di olio e per tutelare i consumatori ed uno dei migliori prodotti del made in Italy. Ma la legge, che in Italia vige dal 2007, rimane largamente inapplicata negli esercizi pubblici, e paradossalmente sono ‘fuorilegge’ anche le oliere del ristorante e della buvette del Senato”. Lo ha detto il senatore Francesco Ferrante, intervenendo oggi in Aula per sollecitare la risposta all’interrogazione del Pd, prima firmataria la senatrice Mongiello, che chiede al governo italiano di vigilare perchè sia garantito il consumo e la distribuzione di olio etichettato a norma nei pubblici servizi e nei diversi punti vendita. “La decisione della Commissione europea – continua l’esponente ecodem – fornisce al consumatore la possibilità di distinguere il prodotto italiano dagli oli di oliva provenienti dagli altri Paesi comunitari e non comunitari. E’ paradossale che sfuggano al rispetto della normativa proprio le oliere della buvette del Senato, perché, è opportuno ricordarlo, l’indicazione d’origine sull’etichettatura dell’olio d’oliva è un elemento fondamentale per tutelare il ‘made in Italy’ dall’assalto della pirateria alimentare, e rappresenta la risposta ferma alle esigenze sia dei consumatori e dei produttori. Il ministro Zaia – ha concluso Ferrante – intervenga dunque urgentemente con una incisiva attività di controllo, che sia svolta nei diversi punti vendita, nonché nella grande distribuzione organizzata, per garantire e monitorare il rispetto e l’effettiva attuazione sul mercato nazionale della normativa comunitaria”.
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