Intervista di Valerio Ceva Grimaldi supplicata sul quotidiano TERRA
Francesco Ferrante, esponente degli ecodem, lancia il suo j’accuse contro il governatore siciliano: «àˆ curioso che il primo firmatario di un progetto che aumenta le cubature edilizie si faccia ora paladino del suo ritiro».
«Sulla tragedia di Messina stiamo assistendo a un caso emblematico. Un presidente di Regione, Raffaele Lombardo, che ritira un Piano casa di cui è primo firmatario. Che dire: un pieno d’ipocrisia ». Francesco Ferrante, tra i principali esponenti ecodem, che dal 21 ottobre rientra in Senato dopo l’elezione a sindaco di Terni del senatore Leopoldo Di Girolamo, dalle colonne di Terra lancia un duro attacco al governatore siciliano. «Molti di quelli che hanno delle responsabilità di ciò che è stato fatto e di ciò che non è stato fatto per prevenire la tragedia di Messina ora si sono svegliati dicendo “era una tragedia annunciata”. Come per addossare colpe a qualcun’altro».
Come giudica il piano casa siciliano?
Una normativa tra le più permissive e meno ambientali d’Italia. Un piano che, tra l’altro prevede che si possano effettuare degli allargamenti anche dove sono stati commessi abusi edilizi.
Nella versione attuale del disegno di legge non c’è alcuna indicazione esplicita che escluda di procedere per gli ampliamenti degli edifici esistenti nelle aree a rischio idrogeologico. E ora Lombardo fa marcia indietro.
àˆ ben curioso che il principale autore di un piano così costruito si faccia ora paladino del suo ritiro. Staremo a vedere se ora il governatore avrà un soprassalto di responsabilità .
Torna d’attualità il Ponte sullo Stretto. Che effetto le fa sentir riparlare di quest’opera proprio ora? Lombardo offende l’intelligenza di tutti gli italiani parlando di un’opera faraonica per la quale il governo ha sempre rassicurato di non dover spendere un solo euro di fondi pubblici. Ma non c’è niente di più falso. C’è una delibera del Cipe che stanzia un miliardo e 300 milioni di euro.
Mentre i fenomeni franosi e le alluvioni, piccole e grandi, segnano il Belpaese. Che fare?
Bisognerebbe da subito spostare queste risorse per finanziare la difesa del suolo e la rinaturalizzazione di Sicilia e Calabria.
Ma l’emergenza riguarda, e da anni, tutto il territorio nazionale.
Una priorità , quella della lotta al dissesto idrogeologico, che infatti non c’è solo al Sud. Certo, qui i fenomeni d’abusivismo sono più diffusi, ma i problemi ci sono anche al Nord.
E un pò ovunque la risposta delle istituzioni locali non pare affatto all’altezza.
Il Piano casa del Veneto è pessimo. Così come preoccupano le normative di Lombardia e Liguria. Ad ora il solo Piano casa dignitoso è quello toscano. Ma ovunque bisogna mantenere alta la vigilanza. E lavorare per includere i reati ambientali nel codice penale.