Il Comune deve:
Nelle grandi città predisporre e attuare veri e propri Piani Energetici Comunali, nei Comuni più piccoli predisporre programmi di azione in campo energetico. I Piani e i programmi devono fissare obiettivi concreti e misurabili di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, di sviluppo delle fonti rinnovabili, di miglioramento dell’efficienza energetica sul territorio comunale nel quadro degli obiettivi europei “20-20-20”. Vanno promosse campagne per il risparmio energetico negli uffici comunali e delle aziende municipalizzate e partecipate.
- Adottare norme urbanistiche coerenti con gli obiettivi specifici dei piani energetici. Questi gli obiettivi da perseguire: ridurre l’espansione urbanistica a macchia d’olio puntando prioritariamente al riuso delle aree già edificate e prevedendo eventuali nuove urbanizzazioni nelle aree metropolitane esclusivamente lungo gli assi esistenti del trasporto pubblico su ferro; fissare standard di efficienza energetica per le nuove edificazioni e le ristrutturazioni coerenti con i Piani energetici e l’obiettivo del “20-20-20”, promuovendo la diffusione delle fonti rinnovabili a partire dal solare termico e fotovoltaico e dal microeolico e semplificando tutte le relative procedure autorizzative; intensificare le azioni di forestazione e riforestazione.
- Realizzare infrastrutture ecologiche nelle aree produttive. Evitare la dispersione territoriale e la frammentazione delle aree industriali e commerciali per non moltiplicare fonti di inquinamento e mobilità . Privilegiare sempre la riqualificazione delle aree industriali esistenti e realizzare le nuove, ove fossero necessarie, attrezzandole con impianti energetici efficienti (cogenerazione), parchi fotovoltaici, centri unificati per il carico e scarico delle merci, bacini di stoccaggio di acque meteoriche per usi industriali, centri per la raccolta differenziata dei rifiuti assimilati agli urbani.
- Avviare immediatamente il radicale rinnovamento delle reti ambientali ed energetiche. Gli acquedotti, le reti fognarie, la depurazione delle acque, la regimazione delle acque meteoriche e la sicurezza idraulica dei territori, la distribuzione dell’energia prodotta localmente da fonti rinnovabili sono componenti fondamentali dello sviluppo sostenibile delle città . Investire nel loro ammodernamento e nella loro efficienza costituisce un dovere per i governi locali e per i gestori dei servizi.
- Incentivare il trasporto pubblico e scoraggiare gli spostamenti su auto private; investire in mezzi pubblici più efficienti, più comodi, più puliti, più puntuali. Aumentare il numero delle corsie preferenziali e proteggerle efficacemente; trovare le risorse per realizzare nuove filobusvie, tramvie o metropolitane, e per nuovi bus ibridi o elettrici o a basso impatto di standard Euro 5; utilizzare al meglio le possibilità offerte dalle nuove tecnologie (internet, servizi di telefonia mobile) per organizzare al meglio la mobilità e ridurre gli spostamenti in auto privata; sviluppare e consolidare esperienze innovative come le zone a “traffico rallentato” con velocità massime consentite di 30 km/h.
- Introdurre e promuovere servizi di mobilità alternativi all’uso individuale dell’auto, promuovere l’uso della bicicletta, potenziare la rete di piste ciclabili, difendere i diritti dei pedoni. Organizzare servizi efficienti di “car sharing”; promuovere il “car pooling” nei percorsi casa-lavoro, e i percorsi sicuri casa- scuola a piedi e in bicicletta (pedibus e bicibus); spingere le aziende e gli enti pubblici (a partire dagli stessi Comuni e dalle aziende partecipate) a realizzare piani di gestione della mobilità per i propri dipendenti realizzare parcheggi custoditi e installare rastrelliere per le biciclette; introdurre servizi di bike sharing; aumentare le zone pedonali e quelle a traffico limitato; aumentare le zone in cui si paga il parcheggio; ricorrere al pedaggio urbano a seconda delle esigenze di ciascuna città .
- Aumentare la raccolta differenziata dei rifiuti. Puntare sui metodi “porta a porta”, gli unici in grado di portare la raccolta differenziata a livelli di eccellenza, nel rispetto degli obiettivi di legge (60% al 2012). Promuovere la raccolta differenziata anche negli uffici comunali e delle municipalizzate e aziende partecipate e nelle scuole di ogni ordine e grado.
- Fare acquisti “verdi”. Promuovere l’acquisto di prodotti ecologici e/o con un ciclo di vita a basso impatto (per esempio carta riciclata, macchinari ad alta efficienza energetica, veicoli ecologici). Nelle mense degli uffici pubblici,delle scuole e delle aziende partecipate privilegiare gli alimenti biologici e tipici locali e promuovere i prodotti del commercio equo e solidale.
- Ripensare la città a misura di bambino. Migliorare la sicurezza stradale, aumentare e curare di più gli spazi verdi, sottrarre più strade e piazze al dominio delle automobili.
- Promuovere la partecipazione dei cittadini. Coinvolgere i singoli cittadini, le associazioni, gli stakeholders sociali ed economici nelle scelte sull’organizzazione e il futuro delle città .
Marzo 2009