Oggi l’ambiente è uno dei grandi temi del progresso e della speranza in un futuro migliore.
L’ambiente conta sempre di più nella coscienza individuale e collettiva. Deve contare altrettanto anche nell’agenda della politica. Conta di più perché la lotta ai mutamenti climatici è un impegno vitale per il futuro anche prossimo dell’umanità .
Conta di più perché la globalizzazione dello sviluppo economico, con una estensione senza precedenti dei prelievi di risorse naturali e degli impatti sui beni comuni come l’aria,l’acqua , la biodiversità , impone una svolta nelle produzioni e nei consumi per poter vivere meglio in molti e non in pochi , in modo sostenibile per gli equilibri ecologici. Conta di più perché vivere in un ambiente sano rappresenta per la grande maggioranza delle persone una condizione fondamentale del benessere. Conta di più perché evoca sensibilità , criteri etici patrimonio di un numero crescente di persone, per esempio le esigenze di rispetto verso i viventi non umani o le stesse preoccupazioni bioetiche. Conta di più, l’ambiente, anche per lo sviluppo: le innovazioni necessarie per produrre, per consumare in modo sostenibile, cioè minimizzando l’impatto sull’ambiente e lo spreco di risorse naturali, sono un fattore crescente di competitività e di successo economico.
Il Partito Democratico nasce anche da questa consapevolezza.
Per noi Ecologisti Democratici l’ambiente non è una politica tra le altre: è un valore, un interesse generale cui ispirare tutte le scelte della politica. Per mettere l’ambiente al centro della politica, serve un ambientalismo moderno, razionale, riformatore, che anche in Italia si misuri positivamente con gli altri grandi bisogni oggi in campo – lo sviluppo, la coesione sociale – e rifugga dalle tentazioni di rinchiudersi in anguste e impotenti logiche conservatrici, minoritarie, localistiche.
L’ambiente è etica, è occuparsi anche delle generazioni future.
L’ambiente è giustizia sociale, perché i problemi ambientali – dall’inquinamento dell’aria e delle città , ai rifiuti, ai mutamenti climatici – colpiscono per primi e con maggiore violenza i più deboli.
L’ambiente è un mondo più equo. Solo se lo sviluppo dei prossimi decenni sarà sostenibile, potrà sconfiggere la povertà , dare benessere a chi finora ne è rimasto escluso, senza precipitare tutti, ricchi e poveri, in una crisi ecologica irreversibile.
L’ambiente è un’economia più moderna ed efficiente, che grazie all’innovazione ecologica crea più ricchezza ma consuma meno energia e materie prime, produce meno rifiuti e meno inquinamento, fa nascere imprese innovative e nuova occupazione.
L’ambiente è buona politica, pulita e competente, capace di operare per il bene comune.
L’ambiente è più ricerca scientifica, per comprendere sempre meglio le dinamiche e i limiti degli equilibri ecologici e per promuovere un uso sostenibile, non distruttivo, delle risorse naturali e un’economia veramente ecologica. L’ambiente è più scienza, ma all’ambiente serve una scienza che a partire da un forte rafforzamento del ruolo e del peso delle istituzioni scientifiche pubbliche (università , enti di ricerca) persegua l’interesse generale dell’uomo e non invece il vantaggio di pochi.
L’ambiente è un interesse prioritario e un grande valore aggiunto per l’Italia. E’ contrastare tutte le forme di illegalità ambientale, dalle ecomafie all’abusivismo edilizio. E’ rilanciare l’Italia sulla via di uno sviluppo duraturo, della modernizzazione economica, dell’innovazione tecnologica. E’ valorizzare il patrimonio di qualità ambientale, di biodiversità , di qualità e varietà agroalimentare, di bellezza, di saperi, di creatività – ricchezze immateriali e dunque ecologiche, ricchezze ben difficilmente delocalizzabili – che è uno dei grandi talenti italiani.
Noi Ecologisti Democratici vogliamo essere gli ambientalisti dell’interesse generale, del decidere, del fare. Come in tanti altri campi, anche per l’ambiente la difficoltà in Italia di mettere in campo scelte innovative, è parte di quella crisi generale della decisione che paralizza come un’insostenibile zavorra la politica. Per difendere davvero l’ambiente servono decisioni di radicale discontinuità con il passato – così nell’energia, nei trasporti, nello sviluppo e nell’organizzazione delle città e del territorio – e serve fare: fare impianti per l’ energia rinnovabile, fare ferrovie più moderne e veloci, fare metropolitane e linee tramviarie, fare impianti per il riciclo ed il recupero dei rifiuti. I problemi ambientali sono troppo seri e importanti per lasciarli ad un ambientalismo conservatore, localista, che sa dire solo dei no e che se perde di vista l’interesse generale finisce per indebolire, e rischia di rendere impopolare, l’azione in favore dell’ambiente.
– entro il 2020 occorre ridurre i consumi finali tendenziali di energia del 20%, promuovendo l’efficienza energetica in tutti i settori: nell’industria, nei processi produttivi e nei prodotti, nei consumi civili e domestici, negli edifici esistenti e negli standard per quelli di nuova costruzione, nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, nel riscaldamento e nel raffrescamento, nell’illuminazione, nella generazione dell’energia elettrica privilegiando gli impianti a più alto rendimento e promuovendo la cogenerazione e la trigenerazione, nei mezzi e nelle modalità di trasporto privilegiando i trasporti via mare e ferroviari rispetto a quelli su strada, i trasporti collettivi rispetto a quelli individuali, la modalità ciclopedonale;
– entro il 2020 occorre coprire almeno il 17% dei consumi finali di energia con fonti rinnovabili,raddoppiando l’attuale produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili,con un forte impegno per lo sviluppo dell’eolico,del solare,delle biomasse, del minidroelettrico, della geotermia, e con un forte impegno per lo sviluppo della produzione di calore da fonti rinnovabili (solare termico, biomasse, cogenerazione, geotermia) e dei biocarburanti;
– occorre agire sul mix di combustibili fossili, riducendo i consumi di petrolio (sempre più caro) in particolare nella produzione di energia elettrica, tenendo alta la quota di gas naturale (il meno inquinante) anche la realizzazione dei rigassificatori necessari per differenziare l’approvvigionamento via nave e contenere i costi, non incrementando l’uso della quota di carbone (che emette per unità di energia elettrica prodotta il doppio di CO2 del gas, con costi aggiuntivi rispetto all’applicazione del Protocollo di Kyoto) almeno fino a quando non saranno disponibili tecnologie di cattura e sequestro della CO2 ;
– la fonte nucleare, con le tecnologie attualmente utilizzabili, oltre a non essere economicamente riproponibile in Italia per i costi elevatissimi che comporterebbe tale rientro, rimane su scala globale e nelle previsioni internazionali un’opzione minoritaria destinata a non crescere, perché troppo onerosa e perché tuttora insicura per i problemi della gestione dei rifiuti radioattivi, dello smantellamento a fine vita degli impianti, della sicurezza in particolare legata ai rischi di proliferazione nucleare.
– la fonte nucleare, con le tecnologie attualmente utilizzabili, oltre a non essere economicamente riproponibile in Italia per i costi elevatissimi che comporterebbe tale rientro, rimane su scala globale e nelle previsioni internazionali un’opzione minoritaria destinata a non crescere, perché troppo onerosa e perché tuttora insicura per i problemi della gestione dei rifiuti radioattivi, dello smantellamento a fine vita degli impianti, della sicurezza in particolare legata ai rischi di proliferazione nucleare.Per noi ambientalismo è destinare alla mobilità sostenibile (ferrovie, cabotaggio, trasporto pubblico urbano) una parte preponderante delle risorse pubbliche destinate ad infrastrutture di trasporto, nonché una parte significativa delle entrate (fiscali, derivanti da concessioni) provenienti dal settore dell’autotrasporto. In questa prospettiva, i due campi prioritari d’investimento devono essere le città , che assorbono oltre i tre quarti dell’intera mobilità nazionale, e il trasporto merci, tuttora caratterizzato da sostenuti ritmi di crescita.
Per noi ambientalismo è minimizzare il consumo di territorio naturale, orientando le trasformazioni urbanistiche e territoriali alla riqualificazione, al recupero, anche alla radicale ricostruzione delle tante aree già costruite dismesse e degradate. In un Paese come il nostro dove i tassi di crescita demografica sono ormai modesti, mettere un argine invalicabile ad un indefinito consumo del suolo naturale è una scelta razionale, una scelta indispensabile per tutelare e valorizzare il paesaggio italiano e per salvaguardare la grande biodiversità del nostro patrimonio naturale, le reti ecologiche del nostro territorio e il prezioso sistema di aree naturali protette.
Per noi ambientalismo è contrastare con ogni forza le ecomafie che lucrano miliardi sullo smaltimento clandestino dei rifiuti, sulle escavazioni e i prelievi d’acqua illegali, sull’abusivismo edilizio, sul commercio di specie protette, inserendo a pieno titolo i crimini ambientali nel codice penale.
Per noi ambientalismo è promuovere stili di vita sobri, consumi consapevoli, buona qualità culturale, formazione e conoscenza, cittadinanza attiva e solidale, partecipazione democratica.
Per noi ambientalismo è dare slancio all’innovazione tecnologica orientate a dare risposte ai problemi ambientali: dall’efficienza energetica alla produzione di energia pulita e rinnovabile, dalla riduzione dei consumi di materie prime alla riduzione dei rifiuti e della loro pericolosità , dal miglioramento della qualità ecologica dei beni e dei servizi alla diffusione di buone pratiche e di migliori tecnologie sostenibili.
Per noi ambientalismo è offrire un marchio di qualità italiana a tutti i prodotti e i servizi che