“L’emendamento del governo sul 5 per mille è una presa in giro e non lo
voteremo. Chiediamo che lo ritiri immediatamente e accolga quello
depositato ieri dalla maggioranza che più di 60 senatori del centrosinistra
hanno sottoscritto”. Lo chiedono i senatori dell’Ulivo Luigi Bobba e
Francesco Ferrante, primi firmatari con il Presidente della Commissione
Finanze Giorgio Benvenuto, dell’emendamento sul 5 per mille che reintroduce
nella Finanziaria per il 2008 la possibilità per il contribuente di
destinare il 5 per mille ad associazioni di promozione sociale o ad
organizzazioni di volontariato sopprimendo il tetto del limite di spesa per
l’anno 2008 sui fondi da assegnare alla misura.
“Il governo appena una settimana fa aveva assicurato la reintroduzione
della misura. Adesso si presenta in Senato con un emendamento alla
Finanziaria per il 2008 che prevede la reintroduzione della norma ma con un
tetto di spesa di 100 milioni di euro. Riduce così il 5 per mille ad un
misero un per mille e prende in giro non solo le associazioni di
volontariato, di promozione sociale e la ricerca – che da quei proventi
traggono ampio respiro per le loro attività – ma anche quel 70 per cento di
contribuenti convinto di destinare molto di più a soggetti che, in vari
campi, operano per la coesione sociale”.
“Il 5 per mille, nel suo primo anno di vita, ha raccolto oltre 390 milioni.
E’ realisticamente prevedibile – aggiungono i senatori dell’Ulivo – che
arriverà a raccogliere almeno 500 milioni di euro e il tetto di 100 milioni
che il governo vorrebbe imporre è quindi intollerabile”.
“Chiediamo al governo di ritirare immediatamente il suo emendamento – farsa
e di accogliere la proposta presentata da oltre 60 senatori dell’Unione che
reintroduce seriamente il 5 per mille, senza alcuna previsione di tetto, e
che dispone l’emanazione di un Decreto da parte del Presidente del
Consiglio di concerto con il Ministro dell’economia entro febbraio 2008 per
definire le modalità di richiesta e di assegnazione delle risorse, le liste
dei soggetti destinatari e i tempi entro i quali devono essere svolte tutte
le procedure”.
Roma, 19 ottobre 2007