OGM IN CAMPO APERTO: “GRAVI RISCHI PER AGRICOLTURA DI QUALITA’ E TIPICITA’ ITALIANA”

“L’agricoltura italiana non ha bisogno degli Ogm, ma di promuovere la sua tipicità  e di tutelare quei prodotti di qualità  che la rendono unica al mondo. Nel caso di sperimentazioni in campo aperto, il rischio di contaminazione – e quindi di perdita di tipicità  qualitativa – per le colture tradizionali sarebbe altissimo e certamente difficilmente controllabile. In Italia inoltre risulta fortissima e sempre in aumento l’opposizione dei consumatori, degli ambientalisti e delle principali associazioni di categoria all’introduzione degli ogm nell’ambiente e nell’alimentazione”.Queste le parole del Sen Francesco Ferrante, capogruppo dell’Ulivo in commissione Ambiente che ha presentato oggi una interrogazione parlamentare ai ministri De Castro e Pecoraro Scanio, a seguito di un articolo pubblicato ieri sul Sole 24 ore relativo alla notizia delle divergenze tra i due Ministri sulla ripresa delle sperimentazioni di colture Ogm in campo aperto, secondo protocolli che sarebbero stati elaborati da un comitato composto da rappresentanti dei due ministeri e da sei rappresentanti delle Regioni.

“Le questioni aperte su questo tema sono ancora numerose. Ritengo importante sapere – ha dichiarato Ferrante – a che punto siano i protocolli operativi per la gestione del rischio delle singole specie Ogm; se è vero che nei protocolli relativi alle sperimentazioni in oggetto si prevede anche un utilizzo maggiore di fitofarmaci; se siano state predisposte tutte le procedure di sicurezza per le biodiversità  e in che misura, e se e come siano state predisposte le modalità  per una corretta informazione ai cittadini residenti. Inoltre sarebbe utile sapere se siano state debitamente considerate le risultanze della ricerca in campo effettuata dall’Istituto Nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione a proposito degli effetti sulla biodiversità , il suolo e le catene trofiche, soprattutto in relazione ai rischi per le produzioni da agricoltura biologica”.